Foss Marai conta di chiudere l’anno in linea con lo scorso esercizio. “Stimiamo di raggiungere circa 11 milioni di euro di ricavi, vicini al pareggio con il 2022”, ha dichiarato a Pambianco Wine&Food Andrea Biasotto, direttore commerciale della cantina. “La risposta ufficiale, però, arriverà alla fine degli ordini per le festività natalizie, direi che questi ultimi 15-20 giorni di dicembre sono cruciali”.
Riguardo ai volumi, Biasotto stima numeri leggermente in calo rispetto allo scorso anno: -3%, con due milioni di bottiglie. “Comunque siamo positivi, perché è un risultato in linea con molti colleghi e con il 2019. Aggiungerei che il biennio 2021-22 è stato eccezionale a livello di vendite per via della pandemia, ora ci stiamo assestando”. Inoltre, durante il 2023 “la maggiore incertezza è arrivata durante l’estate, quando le vendite, tra maggio e agosto, hanno subito una frenata. In questi mesi, invece, è tornato un mercato dinamico, anche se il Natale è partito tardi: gli ordini sono cominciati una settimana fa perché ormai i clienti aspettano l’ultimo minuto per farli, si tratta di un fenomeno che chiamo ‘amazonizzazione'”.
Ad aver subito una frenata sono anche gli ordini all’estero, che conta circa il 20% sui volumi totali. “Quest’anno le vendite all’estero hanno registrato un decremento maggiore rispetto a quelle nel Belpaese. Il mercato ‘fuori Italia’ conosce il nome ‘prosecco’ in fase di acquisto, ma ovviamente non Foss Marai, che è una nicchia con un posizionamento alto nel mercato. Questo ci porta a spendere molto tempo per comunicare la differenza tra noi e il resto dei player. Comunque sia puntiamo ad arrivare a coprire il 30-35% di export”, conclude Biasotto. I principali Paesi di riferimento per la cantina veneta sono Canada, Usa, Svizzera, Romania, Bulgaria e Sud America.
Le etichette nel portfolio di Foss Marai sono 16, oltre alla produzione di olio. “Abbiamo una parte produttiva del Prosecco Valdobbiadene Docg più una masseria da almeno 20 anni, con la quale facciamo una base rosè, due rossi, un Moscato spumante e un Moscato Passito come bollicine”. Inoltre, una delle peculiarità di Foss Marai è l’utilizzo di lieviti autoctoni naturali, prodotti nei loro laboratori, che vanno a creare “una grande differenza nei nostri diversi tipi Valdobbiadene Superiore Docg, dando un timbro specifico, sempre di alta qualità”.
Continua il focus dell’azienda sull’enoturismo: “Ci stiamo strutturando sempre di più per questo tipo di offerta, in modo da farci conoscere e far capire che non si parte solo da una vite per ottenere il vino, ma c’è tutta una ricerca sul territorio. Ci sono persone che coltivano la terra, c’è un know-how specifico, una cantina: vogliamo raccontare tutto”.
Foss Marai vende i propri prodotti attraverso il canale Horeca. “Anche in un periodo così difficile come il lockdown non abbiamo ceduto alla Gdo, ma siamo rimasti coerenti con il nostro posizionamento, appoggiandoci ad enoteche e gastronomie d’asporto e continuando a pagare dipendenti e fornitori”. In aggiunta quasi dieci anni fa l’azienda ha creato il proprio e-commerce, che ha visto il suo periodo di successo durante la pandemia, ma che “siamo riusciti già a superare e devo dire che sta andando molto bene, anche se pesa solo il 5% sulle vendite”.
Tra i principali obiettivi della cantina “c’è la crescita di clienti in Horeca attraverso strategie migliorative che stiamo definendo”, conclude il direttore commerciale. “Pensavamo che i prezzi delle materie prime calassero per abbassare i prezzi dei prodotti e ritoccarli a ribasso, ma ciò non è avvenuto, quindi dobbiamo rimanere dove siamo. Cercheremo comunque di fare sempre meglio per la qualità del vino, anche se le ultime vendemmie ci hanno portato non poche difficoltà”.