Il peggior momento nella storia del “fuori casa” diventa il momento nel quale cercare di sostenere chi sta combattendo in prima linea la battaglia contro il virus e per la vita dei pazienti. Nei limiti del possibile, c’è chi si sta muovendo con iniziative benefiche a sostegno degli ospedali. La prima in tal senso è stata quella avviata dall’Unione dei brand della ristorazione, costituita a Milano subito dopo l’inizio dell’emergenza con il video divenuto virale (e poi purtroppo superato dai fatti) #milanononsiferma. Ogni associato ha versato una donazione destinata a Croce Rossa, Anpas e all’ospedale Sacco di Milano, per un totale raccolto di 90mila euro. Subito dopo la consegna, le catene aderenti all’Unione hanno chiuso i battenti e una parte di esse si è dedicata al delivery.
L’emergenza coronavirus vede pochi player uscire indenni. Certamente, pur tra alti e bassi, la grande distribuzione non ha subito danni particolari e anzi, nei giorni iniziali si sono registrati incassi fino al +100% che hanno spinto i gruppi a generose donazioni, come nel caso di Esselunga (2,5 milioni versati agli ospedali). Un altro esempio arriva dall’e-commerce. Tannico, leader del commercio digitale in ambito wine con 20,3 milioni di ricavi nel 2019 (+36%), ha attivato sempre a favore del Sacco di Milano una raccolta fondi, con la donazione di 1 euro per ogni bottiglia che sarà acquistata da un’apposita sezione del sito. L’iniziativa si protrarrà fino al 3 aprile, con spedizione gratuita in tutta Italia, ed è stata realizzata con la partecipazione di 18 cantine.
“#iorestoacasa ma aiuto gli ospedali” è invece il nome dell’iniziativa lanciata dalla testata Italia a Tavola in collaborazione con nove chef (tra cui i tre stelle Michelin Enrico Bartolini, Umberto Bombana, Chicco Cerea, Enrico Crippa, Mauro Uliassi) per raccogliere fondi destinati alle terapie intensive di altri due ospedali simbolo oggi della lotta al coronavirus: il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, al centro della zona più colpita dal contagio, e lo Spallanzani di Roma.