Mentre si apriva il sipario sulla diciottesima edizione di Cibus, l’evento biennale di riferimento per l’industria italiana del food, a Parma andava in scena non soltanto l’economia di settore, ma anche l’inevitabile scontro/confronto tra fiere. Il duello tra Cibus e Tuttofood sta assumendo una dimensione ormai regionale, di sfida tra Lombardia ed Emilia Romagna più che strettamente fieristica, dopo l’accordo concluso tra Milano e Verona nell’ambito dell’ortofrutta e che determina la concomitanza negli anni dispari di Fruit&Veg Innovation (fusione della milanese Fruit Innovation con la veronese Fruit&Veg System) con Tuttofood, in evidente contrapposizione con il Macfrut di Rimini, attuale fiera di riferimento del panorama ortofrutticolo, che non ha intenzione di spostarsi nel capoluogo lombardo. Qualche giorno prima dell’inaugurazione di Cibus era stato il Corriere della Sera, a firma di Dario Di Vico, a evidenziare la necessità di fare una fiera unica nel food per essere più forti a livello internazionale, posizione naturalmente condivisa da Fiera Milano che punta a diventarne la sede.
L’inaugurazione di Cibus è stata l’occasione per il governatore emiliano-romagnolo, Stefano Bonaccini, di ribadire la propria prevedibile contrarietà a un trasferimento della fiera su Milano (“Il cuore della food valley non è la Lombardia, è l’Emilia Romagna” ha rimarcato il presidente della Regione), mentre il numero uno di Federalimentare, Luigi Pio Scordamaglia, ha confermato il sostegno dell’associazione al format parmense. “Cibus – ha detto Scordamaglia – sarà per sempre l’unico brand percepito a livello nazionale e internazionale per identificare il nostro sistema agroalimentare. La collaborazione tra Parma e Federalimentare continuerà negli anni a venire”. Lo stesso Scordamaglia non aveva però escluso la collaborazione ad anni alterni tra i due competitor.
E la politica? Il governo, all’apertura di lunedì era rappresentato da due ministri (Martina per le Politiche agricole e Lorenzin per la Salute) e dal viceministro allo Sviluppo economico con delega per made in Italy e commercio internazionale, Ivan Scalfarotto. Quest’ultimo ha chiarito la posizione di Palazzo Chigi, particolarmente attesa in chiave di sostegno finanziario. “Il governo – ha detto – ha preso l’impegno di sostenere il sistema Italia, ma per farlo occorre che l’Italia si impegni a fare sistema. Smettiamola di pensare al campionato italiano e concentriamoci sulla Champions League”. Ha inoltre precisato che il governo non prenderà decisioni nell’una o nell’altra direzione, ma ha il dovere di indicare una visione d’assieme.
Cibus, il cui elemento debole è la location, può vantare come punto di forza la capacità di unire i protagonisti del food in chiave internazionale, con la partecipazione a manifestazioni estere e la visione di filiera data da Cibus Tech, manifestazione che si tiene ad anni alterni con Cibus ed è dedicata a tecnologie e macchinari per l’industria agroalimentare. Nel frattempo, durante la fiera, Parma ha annunciato la nascita di Cibus Connect, che si svolgerà ad aprile negli anni dispari, quando non c’è Cibus, subito dopo Vinitaly, con un format più leggero. La prima edizione si svolgerà il 12 e 13 aprile 2017. E la sfida continua…