Il nuovo stabilimento dell’acqua minerale a marchio Ferrarelle ha già tolto dall’ambiente quasi 4,5 mila tonnellate di plastica nel primo semestre 2019. Frutto di un investimento da 27 milioni di euro, l’impianto di Presenzano (Caserta) è stato pensato per produrre e rimettere in commercio delle bottiglie nuove costituite al 50% da pet riciclato, nella quota massima consentita dalla legge. A pieno regime, comunica il gruppo dell’acqua effervescente naturale, riciclerà 23.000 tonnellate di pet all’anno, l’equivalente di 1 miliardo di bottiglie, pari al doppio di quanto Ferrarelle utilizza per produrre le sue bottiglie: ogni 2 realizzate ne sottrae 3 all’ambiente.
“Investiamo in sostenibilità economica e ambientale, con un progetto pionieristico frutto di una mirata strategia aziendale, in termini di ricerca e innovazione ispirata all’economia circolare – dichiara Michele Pontecorvo Ricciardi, vicepresidente di Ferrarelle – e lo facciamo in maniera concreta, dando nuova vita ad un materiale dibattuto ma estremamente pregiato come il pet, limitando così la produzione e l’immissione in commercio di nuova plastica”.
In questo modo, Ferrarelle tenta di imporsi nel mercato come prima azienda del settore alimentare a sottrarre ogni anno decine di migliaia di tonnellate di plastica dall’ambiente dando loro una nuova vita. “La plastica non è più un rifiuto, è una risorsa”, comunicano dal gruppo. In particolare, il gruppo da 142 milioni di ricavi nel 2017 sottolinea gli aspetti distintivi del pet, polietilene tereftalato, sostanza adatta a contenere gli alimenti che viene usata per produrre le bottiglie di acqua “È un materiale interamente riciclabile: vuol dire che ogni bottiglia usata può essere riciclata per diventare una nuova e identica”, sottolinea Ferrarelle, considerando il cosidetto R-pet come una plastica a impatto zero.