Cantine Riunite & Civ si conferma in vetta alla classifica delle società del vino italiano, secondo lo studio Pambianco sui fatturati 2019, basato sui dati di preconsuntivo. La coop emiliana ha ottenuto 624 milioni di ricavi, otto in più del 2018, e l’aumento è legato al risultato della controllata Gruppo Italiano Vini, che ha raggiunto da sola un fatturato di 406 milioni contro i 388 dell’esercizio precedente. Al secondo posto si piazza Caviro, altra realtà cooperativa, con un giro d’affari consolidato sostanzialmente stabile e di poco inferiore ai 330 milioni di euro. Terza in classifica generale, e prima nella speciale graduatoria dei gruppi di fascia alta, compare Marchesi Antinori, che è riuscita a crescere di altri 16 milioni portandosi a quota 250.
Lo studio è stato pubblicato sul n.2/2020 di Pambianco Magazine Wine&Food.
Distinguendo per fascia di appartenenza, la top ten di Pambianco evidenzia una crescita del 2% anno su anno per le realtà di fascia commerciale e del 5% in ambito premium.
Tra le società del vino commerciale, il risultato più significativo è quello ottenuto da Botter, cresciuto di oltre venti milioni di euro, da 195 a 217 milioni, performance che ha permesso al gruppo di Fossalta di Piave (Venezia) di salire sul podio della graduatoria dietro Riunite e Caviro, superando sia Zonin (quinto con 206 milioni) sia Fratelli Martini (quarto a 210). Un altro balzo rilevante è quello di Enoitalia, da 182 a 199 milioni, e spinge la realtà privata di Calmasino (Verona) a sorpassare i due big della cooperazione trentina, Cavit e Mezzacorona, piazzandosi al sesto posto della classifica di fascia media. Le posizioni successive sono occupate da Italian Wine Brands, gruppo quotato in Borsa, che è cresciuto di 7 milioni, e dalla cooperativa trevigiana La Marca, specialista del prosecco, che chiude la graduatoria con 141 milioni.
La classifica dei produttori di fascia alta è invece priva di variazioni, in termini di posizione della top10, ma si nota un trend differente dei primi quattro gruppi a confronto con quelli che occupano le posizioni successive. In sostanza, oltre ad Antinori, sono cresciuti high single digit l’inseguitore Santa Margherita, da 177 a 189, e Frescobaldi che consolida la terza posizione, da 115 a 126. In evidenza anche Lunelli, quarto con 107 milioni (+6%). Dal quinto posto in poi troviamo realtà stabili, altre in lieve flessione o in lieve ascesa, ma il saldo attivo dipende in ogni caso dalle posizioni di vertice.
Nelle performance dei primi cinque gruppi italiani della spumantistica pesa il calo dei prezzi registrato a seguito dell’abbondante vendemmia 2018, commercializzata lo scorso anno. Sommando i fatturati della top5, la crescita è minima: +1% sul 2018, contro il +7% del saldo precedente e addirittura contro il +13% raggiunto nel 2017. La top5 è formata dagli stessi gruppi e anche le posizioni di appartenenza appaiono invariate. Comanda pertanto la piemontese Fratelli Martini con 210 milioni, davanti alla coop trevigiana La Marca con 141 milioni e al gruppo trentino Ferrari/Lunelli che invece è in controtendenza, grazie al posizionamento alto, e si porta a 107 milioni. A seguire, la veronese Contri, stabile con 96 milioni, e Villa Sandi che incalza a quota 95 milioni.