Il mondo ha sete di Prosecco doc. Mentre la domanda di bollicine prodotte a Nordest supera ampiamente l’offerta e i prezzi delle ultime scorte disponibili tendono al raddoppio, in Friuli-Venezia Giulia parte un progetto per il riutilizzo agricolo delle aree militari dismesse. Lo ha promosso il Politecnico di Milano insieme al comune di Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone, al termine di un workshop internazionale di progettazione dal titolo “Ripartendo da Bacco e Dioniso, con l’aiuto di Oyamatsumi”, dedicato all’architettura del paesaggio e all’enologia. Sotto la guida di un gruppo di docenti ed esperti internazionali, attraverso un programma trans-disciplinare, sono stati presentati quattro progetti ideati da studenti di architettura per il recupero di 11 ettari di terreno in disuso della ex caserma “Trieste” di Casarsa, che potrebbe essere preso come esempio per altre strutture in una zona fortemente militarizzata nella seconda metà del secolo scorso. I tempi sono cambiati e oggi la provincia di Pordenone, che prima di essere inserita nella “doc” produceva in prevalenza vini rossi, è tra quelle a più elevata intensità di spumantizzazione, con circa 15 milioni di bottiglie di Prosecco doc prodotte nell’area di Casarsa.