Oltrepassare quota 20 ristoranti entro il 2025, numero che potrebbe lievitare anche a 25 sempre entro quattro anni. Sono questi i piani per Vivo, format di ristorazione guidato dai fratelli Manno, raccontati a Pambianco Wine&Food da Maurizio Manno. Nelle scorse settimane, Vivo, ristorante specializzato in pesce dove i primi sono proposti a 10 euro e i secondi a 12 euro, ha aperto il suo quinto ristorante in Italia, il secondo a Milano dopo Citylife, che ha preso casa in via Statuto, zona Moscova. Gli altri sono dislocati tra Capalbio, dove sorge il primo ristorante aperto nel 2013, Firenze, Parma. “L’obiettivo è quello di avere oltre 20 ristoranti entro il 2025 tra Italia ed estero”, spiega Manno. Nel Bel paese il gruppo aprirà a Bologna, dove ha già acquisito gli spazi, e punta gli occhi su Verona, Livorno e Roma dove il gruppo sta pensando a una presenza più capillare con tre spazi. All’estero, invece, “contiamo di aprire il primo Vivo a Madrid, e poi puntiamo alla Germania. Abbiamo infatti notato che spagnoli e tedeschi mostrano grande interesse per il nostro format”.
Come anticipato, Vivo fa parte del gruppo Manno, basato a Porto Santo Stefano (Grosseto), le cui radici hanno iniziato a svilupparsi nei primi del novecento con Antonio Manno, che con la sua professione di pescatore ha dato il calcio d’inizio all’attività ittica della famiglia. Oggi il gruppo genera un fatturato di circa 60 milioni di euro, di cui il 10% realizzato dalla ristorazione, impiega 200 dipendenti, ed è leader nella distribuzione del pesce pescato nel Tirreno, con una flotta di 32 pescherecci. L’attività di pesca è certificata Friends of the Sea (certificato da pesca sostenibile) dal 2010 e Msc e inoltre tutta la plastica raccolta tramite la pesca a strascico, che si aggira sui 12kg al giorno per tutti e 27 i pescherecci, viene utilizzata, grazie alla collaborazione con l’azienda spagnola Ecoalf, per creare dei vestiti, tra cui le stesse divise del personale presente all’interno dei ristoranti.
Proprio l’attività core consente di mantenere una filiera corta e di avere, di conseguenza, prezzi competitivi nei propri ristoranti, unica attività del gruppo che si rivolge al cliente finale. Tra le altre realtà, ci sono Manno Roma e Manno Milano, che si occupano di commerciare i prodotti; due controllate in Francia, una che si occupa di pesce e l’altra di ostriche, e anche un’azienda di trasporti.
Infine, oltre a Vivo, il gruppo conta anche un altro progetto di ristorazione, ovvero Botteghe del Mare, con un’offerta sempre di pesce ma con un format fast food, il cui primo locale è stato aperto a gennaio 2020 all’Elba e per il quale l’idea è quella, una volta entrato a pieno regime (vista l’apertura a ridosso della pandemia), di sviluppare il modello e aprirne altri.