Enoitalia sale da 169 a 182 milioni ed è la prima azienda privata italiana per quantità prodotte, con 98 milioni di bottiglie. Il balzo effettuato nel 2018 è legato principalmente al comparto sparkling wines, dove l’azienda con sede a Calmasino di Bardolino (Verona) è ben inserita con 29 milioni di bottiglie prodotte di solo Prosecco doc. “Oggi il peso dello sparkling va verso il 40% ed è trainante”, sottolineano in Enoitalia.
Dall’export dipende il 75% del fatturato con la Gran Bretagna in vetta tra le destinazioni: in Uk, Enoitalia ha una quota pari al 20% del vino venduto on trade. A seguire, nella classifica dei Paesi esteri, compaiono Usa+Canada e Germania. Gli investimenti commerciali sono mirati a rafforzare le posizioni nei Paesi tradizionali, conquistando al tempo stesso terreno in Asia, partendo da Cina e Giappone.
L’ultimo investimento effettuato da Enoitalia, società interamente controllata dalla famiglia Pizzolo, è lo stabilimento di Montebello Vicentino, posizionato nel territorio della denominazione Prosecco doc (che non comprende la provincia di Verona) e dedicato perlopiù agli sparkling. Oltre al Veneto, la società produce vini provenienti dalle altre regioni italiane attraverso una rete composta da circa duecento partner consolidati, sotto la direzione di un team enologico interno.
Enoitalia ha ottenuto lo scorso anno la certificazione Viva, per la sostenibilità in agricoltura, promossa dal ministero delle Politiche agricole e forestali. A Vinitaly, dove saranno presentate le novità tra cui spicca il Prosecco biologico Alberto Nani in formato da 0,375 per il canale horeca, sarà organizzato un incontro dedicato alla certificazione Viva Sustainable Wine, con la partecipazione di Università Cattolica e dell’ente certificatore.