Eataly ha avviato l’iter per la quotazione in Borsa. L’ultimo consiglio di amministrazione della società fondata da Oscar Farinetti e presieduta da Andrea Guerra, convocato alla vigilia di Ognissanti, ha dato il via libera all’apertura del capitale agli investitori, con l’obiettivo di essere quotata entro 12-18 mesi “o comunque di aprire il capitale a terzi”, ha dichiarato Guerra all’agenzia Ansa, definendo l’Ipo come “la via maestra” che Eataly intende affrontare.
La decisione definitiva sulla tempistica verrà presa nel prossimo cda, la cui convocazione è prevista tra Natale e febbraio. La quota di azioni destinate al mercato sarà compresa tra il 30 e il 35% e saranno per una grande maggioranza poste in vendita dagli attuali soci. Guerra ha aggiunto che spera di trovare tutte le condizioni affinché la quotazione possa avvenire in Italia. “Anche se Eataly è molto considerata negli Stati Uniti, ci piacerebbe che fosse qui”, ha affermato il manager, anticipando le previsioni sui dati dell’esercizio che si chiuderà al 31 dicembre. “Abbiamo chiuso l’anno scorso a 380 milioni di ricavi e dovremmo chiudere quest’anno appena sotto i 500 milioni di euro”. L’ebitda previsto, dopo il risultato deludente del 2016, dovrebbe salire a 20-25 milioni di euro.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, i primi sondaggi delle banche d’affari indicano per Eataly una valutazione compresa tra 1,8 e 3,6 miliardi di euro, con la proprietà orientata sui 3 miliardi. Il dossier è stato affidato a Tip, merchant bank di Giovanni Tamburi già azionista di Eataly e che ha già operato con successo ai tempi della quotazione di Moncler. Per quanto riguarda il potenziale global coordinator, si legge su Bebeez, in pole position ci sarebbe Unicredit.