Il passaggio generazionale all’interno di Eataly, più volte annunciato da Oscar Farinetti, è cosa fatta. Mentre la catena di “altri cibi” ha inaugurato lo store di Toronto, il 41° in totale e il primo in Canada, è stato completato il riassetto della governance. Il presidente esecutivo resta Andrea Guerra mentre Nicola Farinetti, 35 anni, diventa amministratore delegato del gruppo. Intanto, come riporta l’Economia del Corriere, il fratello maggiore di Nicola, Francesco Farinetti, diventerà ceo di Greenpea, la nuova avventura imprenditoriale di famiglia dedicata al vivere sostenibile, e vicepresidente di Eataly con Luca Baffigo Filangieri, a cui spetta la delega al business development. Il terzogenito Andrea Farinetti, 29 anni, continuerà invece a occuparsi di Fontanafredda e delle aziende produttive.
Nel frattempo Nicola Farinetti ha affermato, dalle colonne del settimanale economico del Corriere, che l’andamento del 2019 è in linea con le previsioni e l’esercizio dovrebbe chiudersi a 600 milioni di euro. “È stato un anno molto positivo, perché cresciamo su tutti i mercati; pure in quello italiano dove non è facile”, ha aggiunto, indicando un 50% di vendite in Europa e un 50% negli Stati Uniti dove Eataly è attualmente presente con sei punti vendita: i due di New York (Downtown e Flatiron) e quelli di Chicago, Boston, Los Angeles e Las Vegas. Per il 2020, inoltre, è prevista l’apertura di Dallas. Sempre il prossimo anno, sarà la volta di Londra. “Abbiamo un piano di sviluppo focalizzato sul Nord America, dove andiamo benissimo, ma vogliamo aprire un Eataly in ogni capitale europea”, ha aggiunto Farinetti.
Nel frattempo, il progetto della quotazione in Borsa sembra essere stato messo in freezer da Eataly. Il risultato negativo del 2018, con una perdita di 17 milioni di euro a fronte di 515 milioni di ricavi per la società Eataly Distribuzione, non ha certamente sostenuto l’obiettivo del listing. “Ce l’abbiamo in mente, è giusto che Eataly diventi di proprietà del mondo, però non siamo una famiglia che va di fretta: vedremo quando il mercato sarà pronto”, ha commentato Farinetti junior. Il problema principale, guardando ai dati 2018, è la bassa redditività: l’ebitda è pari a 11 milioni di euro, appena il 2% sul fatturato. Ciò farebbe ipotizzare un valore della società compreso tra i 100 e 150 milioni di euro. Occorre attendere la chiusura del 2019 per vedere se nel frattempo la marginalità è aumentata.
A Toronto, Eataly ha aperto al Manulife Center, nella storica zona di Yorkville, in partnership con Selfridges Group e attraverso la Wittington Investments, la stessa compagine con cui sarà gestita l’apertura di Londra. Lo store è di cinquemila metri quadrati e offre oltre 10mila prodotti italiani tra pasta fresca fatta a mano, salumi e formaggi, pesce, carne e un panificio con forno a legna per pizza alla pala, focaccia e prodotti da forno della tradizione italiana e molto altro. Si aggiungono poi le eccellenze di 50 produttori canadesi di alta qualità. L’investimento complessivo è di 28 milioni di dollari canadesi, pari a circa 19 milioni di euro al cambio attuale, e comporterà a pieno regime la creazione di 450 posti di lavoro, che contribuiscono a portare il gruppo a 9mila collaboratori globali.