Il trend dei consumi nella grande distribuzione è in fase calante. In termini assoluti, i dati Nielsen evidenziano un incremento ulteriore (+5,4%) nella terza settimana di marzo, ma la crescita è inferiore a quella evidenziata nel periodo compreso tra il 24 febbraio e il 22 marzo, quando si arrivò al +11,4% nel confronto con lo stesso periodo del 2019.
Rispetto alla settimana precedente, è il nord est del Paese a registrare gli incrementi più alti su base tendenziale con il +8,9%, seguito subito dal sud (+8,3%), dal nord ovest (+4,2%) e dal centro Italia (+2,3%). L’aumento più consistente si registra nei liberi servizi (+40,8%), nei supermercati (+18,5%) e nei discount (+6,7%), mentre scendono a doppia cifra gli specialisti drug (-40%) e gli ipermercati (-12,2%). Il calo più importante è stato registrato però nel cash&carry, canale principale di approvvigionamento per la clientela professionale e per operatori horeca, con un trend negativo del -52,4%, in linea con quello della settimana precedente. Decolla invece l’online: le vendite tramite e-commerce nella settimana compresa da lunedì 16 a domenica 22 marzo sono aumentare del +142,3%, 45 punti in più rispetto al trend della settimana precedente.
Lo studio Iri relativo alle vendite per la stessa settimana evidenzia, in particolare, un calo marcato delle bevande, trainate in basso dall’acqua non gassata (-13,9%). Male anche le birre alcoliche (-8,3%) e i vini italiani a denominazione (-6,6%). Per i vini, in particolare, si tratta della prima settimana in controtendenza, dopo quattro settimane chiuse con il segno più. Una parte delle mancate vendite potrebbe derivare proprio dal canale horeca, particolarmente attento alle promozioni della gdo e ora sottoposto a lockdown.