Il primo anno di Cittamani, ristorante indiano aperto a Porta Nuova dalla celebrity chef indiana Ritu Dalmia, è stato molto positivo, al punto da convincere l’ex protagonista della serie tv Italian Khana a raddoppiare la sua presenza sotto il Duomo. Questa volta, la scelta è caduta sull’area di Porta Venezia che ospiterà un nuovo concept: si tratta di Spica, con apertura prevista entro la primavera.
Progettato dallo studio di architettura Vudafieri-Saverino Partners, diventato ormai un punto di riferimento per la realizzazione di ristoranti destinati a imporsi sulla scena di Milano, Spica promette di diventare un luogo piuttosto informale, dove sarà possibile assaggiare i migliori cibi di strada (e non solo) delle più importanti cucine di tutto il mondo, con un’incursione anche nella cucina italiana.
Lo spazio è ampio, perché il futuro ristorante copre un’area di 280 metri quadrati. Inoltre, non si tratterà soltanto di un luogo dove mangiare, perché il concept di Spica prevede anche la presenza di un cocktail bar e in generale punta a diventare un meeting point, sulla scia di quanto, per esempio, è stato in grado di creare Feltrinelli con il suo format Red. Si tratta quindi di un nuovo trend nella ristorazione, che soprattutto a Milano si trasforma in servizio a orario continuato per spalmare su tutta la giornata la possibilità di ottenere incassi.
E a proposito di incassi, la prova economica è stata brillantemente superata da Cittamani. Il giro d’affari, comunica la società della chef indiana, ha superato il milione di euro, per un tasso di occupazione pari al 65% circa e al netto delle chiusure e dei posti ai banconi, riservati all’aperitivo e alle serate con altissima affluenza.
Cittamani è stato il primo passo, in Italia e in Europa, di Ritu Dalmia, imprenditrice, ristoratrice e chef di sette ristoranti in India, poi diventati otto nel corso dell’anno, oltre a un’ulteriore apertura in Inghilterra. Milano ha conquistato la chef grazie all’evoluzione che la città ha vissuto durante il periodo di Expo 2015 e, per questo, Dalmia l’ha scelta perché fosse l’avamposto dei suoi affari in Europa.