A poco più di due mesi dall’inizio, come procede l’organizzazione di Milano Wine Week? “Siamo a buon punto”, racconta ai microfoni di Pambianco Tv Federico Gordini, fondatore e presidente della manifestazione che prenderà il via il 3 ottobre. “C’è tanta attesa, saremo il primo evento vinicolo del 2020, con una buona risposta da parte di tutti i mondi che partecipano, e sta avendo successo non solo il nostro evento internazionale con le 9 tasting room collegate nel mondo, ma anche il progetto che si terrà su Milano e che sarà compatibile con le regole da rispettare in questo periodo. Potrà essere un momento di rinascita per il vino e per la ristorazione. Non possiamo scordarci l’importanza di tornare a parlare di vino e di enogastronomia”.
Quella del 2020 sarà l’edizione del digital, che però rappresenta un’integrazione e non il modello di riferimento. “Il digital sarà asservito al fisico”, precisa Gordini, “e ci permetterà di connettere tante location internazionali, di svolgere tasting con i clienti più importanti collegati in contemporanea nel mondo, di diffondere i contenuti formativi e di ottimizzare il networking. Si tratta di una grande opportunità di fruizione dei contenuti”.
E Milano come sarà durante la Wine Week? “Sarà la Milano che conoscevamo, ci auguriamo, ovviamente nel pieno rispetto delle regole. Rinunceremo a quegli eventi che avrebbero creato assembramenti, come il brindisi collettivo di inaugurazione in Citylife. Ma abbiamo raddoppiato l’headquarter, con uno spazio in San Babila che si aggiunge al quartier generale di Palazzo Bovara, e il numero di location sparse per la città, offrendo al pubblico la possibilità di fare tante esperienze diverse in gruppi più piccoli. Milano ha bisogno di ripartire e la Milano Wine Week, attivando centinaia di locali e ristoranti grazie alla storica collaborazione con Fipe-Confcommercio, vuole diventare un momento per la ripartenza”.