Cedere la divisione vino e altre attività secondarie per concentrare le attenzioni sul core business dei liquori. È questa la scelta che avrebbe maturato Diageo, la multinazionale britannica degli alcolici con un giro d’affari di 13,98 miliardi di sterline nell’anno fiscale 2013-14 e che controlla 6 dei top 20 spirits brand, tra cui Johnnie Walker e Smirnoff nei superalcolici e Guiness nelle birre. Secondo quanto riporta Sky News Australia, la scelta sarebbe stata maturata a seguito di un calo inaspettato delle vendite, evidenziato tra l’altro dai risultati presentati a metà aprile sui primi nove mesi 2014-15 con una diminuzione del fatturato pari allo 0,3% a causa delle difficili condizioni dei mercati emergenti e della debole domanda da parte dei consumatori in alcuni Paesi sviluppati. L’azienda sarebbe stata contattata da alcuni potenziali acquirenti, interessati ai suoi marchi nel mondo del vino, dove Diageo opera con sette brand di proprietà (Blossom Hill, Chalone Vineyard, Justerini & Brooks, Vignobles Internationaux, Piat d’Or, Rosenblum Cellars, Sterling Vineyards) e con la distribuzione degli champagne Moët & Chandon e Dom Pérignon, controllati dal gruppo Lvmh. Il vino genera circa il 4% del fatturato complessivo Diageo. Oltre alla wine division, la società amministrata da Ivan Menezes starebbe esplorando anche la vendita di Gleneagles, hotel e golf resort scozzese di lusso.