Vendita online e pasta store propri: la gestione diretta del business è il nuovo obiettivo di Giuseppe Di Martino, amministratore unico del gruppo Di Martino che comprende i brand Pasta Di Martino, Pastificio dei Campi e Antonio Amato. Con 130 milioni di fatturato consolidato al 2018, previsioni di forte crescita per l’anno in corso, 180mila tonnellate di pasta prodotta in un anno, sette stabilimenti produttivi, 395 dipendenti ed esportazioni in 50 paesi del mondo, che lo pongono al terzo posto della categoria in Italia, la nuova filosofia di Di Martino è quella di superare le catene di distribuzione classiche per operare direttamente nel mercato. E dopo i primi quattro locali in Italia, prende il via un piano di espansione internazionale che prevede 16 pasta-store con ristorazione. Il primo dovrebbe aprire durante l’estate al Chelsea Market di New York.
“Oggi – spiega a Pambianco Wine&Food l’imprenditore campano – il consumatore non ha fiducia nei mercati, è disorientato. Anche i prodotti gastronomici rischiano di diventare anonimi. Per ovviare a questo pericolo, abbiamo iniziato ad aprire una serie di punti vendita con personale formato appositamente, specializzato nel fornire risposte, nel riprendere quel dialogo d’un tempo fra venditore e consumatore che si era interrotto, spiegando i vari tipi di pasta, come cucinarli, come scegliere i migliori accostamenti”.
Il primo pasta store a marchio Di Martino è stato creato all’aeroporto di Capodichino. Per il secondo è stato scelto l’aeroporto di Bologna, poi un grande spazio a Fico Eataly World, quindi è stata la volta del flagship di piazza Municipio a Napoli, punto di riferimento quasi inevitabile per un gruppo che ha sede a Gragnano. Ora sono in arrivo altri 16 punti vendita negli aeroporti internazionali di tre continenti e in città strategiche come Dubai, Singapore, Taipei, Tokio, Shanghai, Pechino, Hong Kong, New York, San Francisco, Chicago, Londra, Parigi, Monaco e Amsterdam. “Ci sentiamo ambasciatori della pasta nel mondo, dato che nel 1999 abbiamo deciso di selezionare una miriade di piccolissimi produttori sparsi fra Campania, Molise e Puglia per usare solo grano italiano per i nostri prodotti: oggi scegliamo oltre 250 varietà di grani rispetto ai quattro allora in commercio, perché lì dove c’è biodiversità c’è ricchezza. Il risultato è un contenuto proteico che supera il 14%, per una pasta trafilata in bronzo” sostiene Di Martino.
Ma si punta tanto anche sull’e-commerce, modalità quasi inesplorata di vendita nel mondo della pasta. Il progetto prende il nome di Proximity, digitalizzazione del rapporto di vendita b2b da convertirsi 100% sull’online. Tramite una rete di magazzini di stoccaggio dislocata in tutti i punti del mondo e strettamente legata al piano di sviluppo degli store monomarca di Martino, sarà possibile ricevere anche un solo pacco di pasta direttamente a casa.
Camilla Rocca