Con le aperture di Pisa, Brendola (Vicenza) e Peschiera del Garda, sale a 135 il numero dei franchising avviati da Dersut, secondo operatore nazionale al dettaglio del comparto coffee, con i marchi “Bottega del caffè”, “Italiana caffè”, “Giornale&caffè” e “Caffè light”. L’azienda con sede a Conegliano, controllata dalla famiglia Caballini di Sassoferrato, ha in agenda un fitto programma di nuovi opening che vedranno, entro maggio, inaugurare i punti vendita e degustazione di Noventa Vicentina e Bovolone (Verona). Inoltre, il 2015 ha visto numerosi restyling di locali già esistenti. “L’obiettivo che ci siamo posti – spiega a Pambianco Wine Lara Caballini di Sassoferrato – è consolidare la nostra posizione, crescendo a piccoli passi e in maniera ragionata e costante, ottenendo attraverso i nostri format quella visibilità che stiamo cercando al di fuori del Triveneto. I primi passaggi consisteranno nel potenziamento della presenza Dersut in Lombardia e in centro Italia”. Dersut ha chiuso il 2015 con una crescita stimata a due cifre rispetto ai 17 milioni di euro del fatturato 2014. A trainare, assieme all’horeca, è stato l’export, che per l’azienda costituisce una novità ancora marginale in termini di fatturato (circa il 4%) ma proprio per questo interessante in prospettiva. L’ultimo format, Caffè light, ha debuttato nel 2013 a San Donà di Piave (Venezia) per poi essere replicato a Schio (Vicenza) e presenta un potenziale altrettanto interessante per il suo contenuto di novità in termini di prodotto, trattandosi di un caffè sgrassato e decerato. Il presidente dell’azienda, Giorgio Caballini di Sassoferrato, è anche promotore e presidente del Consorzio di tutela dell’espresso tradizionale italiano, creato per sostenere la candidatura all’Unesco del nostro caffè espresso al riconoscimento di bene immateriale patrimonio dell’umanità, già ottenuto dal caffè turco.