De Cecco punta all’Ipo per il prossimo anno e ha iniziato a valutare gli istituti di credito in grado di sostenere la riorganizzazione manageriale in vista della quotazione. Secondo alcuni rumors riportati da Il Sole 24 Ore, che cita come fonte Dealreporter, un incarico in tal senso sarebbe stato affidato a Credit Suisse e Unicredit. Inoltre, è al vaglio la ricerca di un amministratore delegato da parte di una società di head hunting e il manager esterno, che opererebbe in aggiunta ai tre top manager espressione della famiglia (il presidente Filippo Antonio De Cecco e i due amministratori delegati Saturnino e Giuseppe Aristide De Cecco), potrebbe essere nominato a breve.
I proventi dell’Ipo potrebbero consentire al gruppo di espandersi negli Stati Uniti, sulla scia di un business plan molto aggressivo. Nel 2016, De Cecco ha incassato 448 milioni principalmente dalla produzione di pasta e in quota minore di olio d’oliva, passata di pomodoro e riso, con un aumento anno su anno pari al 5,7 percento.
Non è la prima volta che l’azienda di Fara San Martino (Chieti) pensa alla quotazione. Un primo sbarco era stato ipotizzato nel 2008, ma fu ripensato in parte per lo scoppio della crisi, in parte per differenza di vedute tra i diversi rami della famiglia.