De Cecco finisce in Tribunale con l’accusa di frode in commercio a causa della provenienza del grano usato per i suoi prodotti. Il tutto è iniziato a seguito della denuncia di un ex dirigente dell’azienda con sede a Fara San Martino (Chieti), il quale affermava che un lotto di oltre 4mila tonnellate di grano francese era invece stato classificato come pugliese.
Da qui, come riporta Il Fatto Quotidiano, il conflitto con la dichiarazione pubblicitaria di De Cecco sull’uso dei “migliori grani duri italiani, californiani e dell’Arizona”. Secondo il giudice, infatti, sarebbe “una informazione infedele” e “frutto di una precisa strategia aziendale”.
La successiva richiesta per l’archiviazione del caso mossa dal pubblico ministero, a cui Asso – Consum (associazioni dei consumatori) aveva presentato opposizione, è stata respinta del giudice del tribunale di Chieti, Luca De Ninis, che ha quindi disposto l’imputazione coatta nei confronti di Antonio De Cecco, presidente del gruppo; Mario Aruffo, direttore degli acquisti; e Vincenzo Villani, ex direttore del controllo qualità.
“Siamo sereni e fiduciosi nella magistratura – sono le parole dell’azienda -. Su questa vicenda c’è già stata una richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero, a dimostrazione del fatto che ci siamo sempre comportati correttamente tutelando l’alta qualità del nostro prodotto e rispettando la dovuta trasparenza nei confronti dei consumatori”.