La cooperativa marchigiana Gino Girolomoni, che prende il nome dal “padre” dell’agricoltura biologica italiana, investe 3 milioni di euro per realizzare un impianto di molitura di proprietà che le permetterà di essere la prima realtà bio specializzata nella pasta a ottenere l’intero controllo di filiera, dal seme al piatto.
L’incarico per la costruzione dell’impianto è stato affidato alla Ocrim di Cremona, con l’obiettivo di completare i lavori entro il 2019. Sarà direttamente collegato al pastificio che sorge a Isola del Piano, tra le colline di Urbino.
Il molino, afferma la società in una nota, permetterà di valorizzare il grano dei 200 agricoltori soci della cooperativa, la cui qualità è garantita dai controlli degli enti certificatori e dal rapporto diretto della Girolomoni con le aziende agricole. “Si tratta per noi di una scelta strategica molto importante – afferma il presidente Giovanni Girolomoni – ed è sempre stato uno dei sogni di mio padre Gino, ma fino a pochi anni fa non potevamo realizzarlo perché mancavano i numeri per garantirne l’efficienza. Adesso siamo pronti per il grande salto di qualità”. Sarà il più piccolo molino industriale a cilindri che si possa costruire, con una potenzialità di 100 tonnellate al giorno e 20.000 tonnellate all’anno calcolate su 200 giorni di produzione, il doppio del fabbisogno attuale, in linea con la volontà della cooperativa di arrivare a un raddoppio della capacità produttiva.
La società ha chiuso il 2017 con un giro d’affari di oltre 12 milioni di euro.