Si sta chiudendo un 2018 molto vivace sul fronte delle M&A applicate a food, wine e ristorazione. L’ultima intesa raggiunta (e non ancora ultimata) riguarda Zonin1821, con l’ingresso nel capitale di 21 Invest (Alessandro Benetton) in quota minoritaria. E se nel vino e nel cibo il numero di operazioni portate a termine è stato tutto sommato limitato – nel wine la più significativa a livello internazionale ha riguardato le bollicine con gruppo tedesco Henkell, leader nel suo Paese con il sekt e già proprietario dell’italiana Mionetto, che si è assicurato anche la spagnola del cava Freixenet – nella ristorazione c’è stato e c’è tuttora un notevole fermento.
Il 2018 è iniziato con il cambio di fondo per Sebeto (Rossopomodoro e altri marchi), portando Op Capita al posto di Change Capital Partners, ed è poi continuato con la vendita di Panini Durini a un gruppo di investitori privati, con l’acquisizione di Temakinho da parte di Cigierre, l’ingresso della famiglia Moratti nel capitale di Miscusi e il potenziamento delle attività di Francesco Trapani (già investitore in Briscola Pizza Society) nel settore ristorazione con l’acquisizione della maggioranza di Geloso (startup dello stecco naturale). Senza dimenticare l’ingresso della famiglia Ruffini, proprietaria di Moncler, che si è assicurata il 40% di Langosteria.
Cosa ci possiamo aspettare ora? Il 2019 promette altrettanta vivacità. Un’operazione già annunciata riguarda Cigierre, con il fondo Bc Partners in uscita e che dopo l’acquisizione di Temakinho, con conseguente apertura di un nuovo fronte di business essendo la catena nippo-giapponese posizionata più in alto e rivolta a una clientela diversa rispetto alla ristorazione già coperta dal gruppo fondato da Marco Di Giusto, vale certamente di più: ci sono almeno cinque fondi in lizza per l’acquisizione. Altrettanto annunciate sono le trattative legate a Panino Giusto, orientato alla vendita a family office e partner industriali, e a Obicà, che però avrebbe dovuto concludere già alcuni mesi fa e invece tutto sembra piuttosto fermo sul versante dei mozzarella bar. Ed è sempre molto caldo un altro dossier goloso per sua stessa natura: si tratta di Cioccolatitaliani, catena in espansione tra Est Europa e Medio Oriente, che sembrava destinata a un gruppo del caffè ma poi l’intesa non è stata raggiunta e ora pare orientata verso altri lidi. Altri nomi sotto osservazione? Si parla certamente di Pandenus, That’s Vapore e Pizzium, mentre alcuni rumors probabilmente prematuri (date le dimensioni da rafforzare) riguardano le aperture di capitale da parte di società quali Pescaria, Quore Italiano, Foorban e Bioesserì. Cambiando ambito, occorrerà capire se il nuovo socio asiatico trovato da Tannico ovvero Nuo Capital sarà sufficiente per supportare la forte crescita della piattaforma di vendita del vino o se la società di Marco Magnocavallo, al centro dell’interesse per i risultati raggiunti, avrà qualche novità da raccontare…