Il consorzio del Parmigiano Reggiano dop corre ai ripari per contenere il crollo dei prezzi. Una dinamica purtroppo comune ai formaggi italiani a denominazione protetta e che ha colpito dapprima i prodotti freschi, poiché nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria sono stati presi d’assalto, in grande distribuzione, i formaggi stagionati caratterizzati da una prolungata shelf life, e poi anche quelli invecchiati, condizionati dal crollo dei consumi fuori casa e dell’export.
Il prezzo stimato dal consorzio con sede a Reggio Emilia è diminuito del 40% rispetto ai picchi raggiunti alla fine del 2019. Di conseguenza, il consiglio di amministrazione ha lanciato un programma di riequilibrio basato sul ritiro di 320 mila forme, per riportare il prezzo a livelli più adeguati al valore intrinseco del prodotto, a cui si accompagna un piano di marketing. Per essere messo in pratica, il programma dovrà essere approvato all’assemblea dei consorziati che è prevista per il 24 giugno.
Nel 2019, dicono da Reggio Emilia, la quotazione media annua è stata infatti pari a 10,75 euro. Una prima discesa risale a ottobre, a seguito dei dazi Usa. Poi il prezzo è sceso costantemente fino a raggiungere gli attuali 7,2 euro/kg. Il calo riguarda in particolare il prodotto stagionato dodici mesi, acquistato dai grossisti. E il consorzio afferma che questi ultimi hanno avuto “una visione poco rosea del futuro del mercato”, spingendo così in basso le quotazioni del prodotto.
Le forme che saranno acquistate dal Consorzio, ritirandole dal mercato, verranno destinate alla conservazione e alla stagionatura nei magazzini, per acquisire valore ed essere rivendute in tempi migliori. Rispetto al 2014-15, quando già era avvenuto qualcosa di simile, il Consorzio non si limiterà a ritirare le forme dal mercato, ma limiterà ulteriormente le quote di produzione che sono stata stabilite per il triennio a venire.
“Stiamo prendendo misure efficaci che, spinte da un piano di marketing adeguato, ci consentiranno di chiudere quest’anno così anomalo consolidando il giro d’affari del 2019”, ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, aggiungendo che: “Se negli ultimi mesi le vendite nel canale horeca e all’estero si sono bruscamente ridotte, abbiamo avuto grandi soddisfazioni nella gdo che a maggio ha registrato una crescita superiore al 30%”.