Cambiare per rimanere se stessi. È questa la filosofia che Ruffino, realtà vitivinicola fondata nel 1877 a Pontassieve (vicino Firenze), ha messo in atto per il suo processo di restyling. Partiti con logo, Riserva Ducale (nata nel 1927) e Riserva Ducale Oro (nata nel 1947), il make-over toccherà tutte le etichette del gruppo, nell’ottica di avere una veste più contemporanea.
“Il mondo sta cambiando e quando hai un prodotto così iconico lo guardi con il timore di danneggiarlo”, racconta il presidente e AD Sandro Sartor. “Ma questo passato non deve rappresentare un vincolo: così come l’azienda va avanti, anche il prodotto deve entrare nel futuro”. Come specificato a Pambianco Wine&Food, “volevamo avere un’immagine più elegante e pulita per poter essere un prodotto attraente e rilevante anche per un pubblico più giovane, e quindi indicativamente nella fascia 25-45, dove stavamo riscontrando delle difficoltà”.
Per la Riserva Ducale Oro, per esempio, l’azienda ha voluto mantenere in primo piano la parte iconica dell’etichetta, e quindi la scena che rievoca la visita a Pontassieve del Duca di Aosta nel 1890, cambiando però il resto della cornice, resa più pulita ed essenziale.
Il restyling, come anticipato, coinvolgerà tutto il portafoglio del brand: dai prodotti di fascia alta e media, il cui processo è già stato completato, fino agli entry level, che verranno ultimati entro marzo 2024. “Siamo partiti dal prodotto più storico e difficile – specifica Sartor – perché abbiamo pensato che se riusciamo a far bene questo, allora il resto sarà una conseguenza”.
L’azienda, che realizza 30 milioni di bottiglie, ha archiviato lo scorso anno fiscale (chiuso a febbraio 2022) a 125 milioni di euro di fatturato consolidato con una crescita di circa il 20% sull’anno precedente ma ancora leggermente sotto i 130 milioni del 2019. L’estero genera il 90% dei ricavi e gli Stati Uniti rappresentano, con una quota del 55%, il primo mercato. Tra gli altri Paesi rilevanti per il gruppo, si contano la Svizzera e il nord Europa, a cui si aggiunge “l’esplosione della Corea del Sud”.
Tra le etichette trainanti, c’è il rosé Aqua di Venus, arrivato a 200mila bottiglie. “Un prodotto rosato sullo stile provenzale che si adatta molto al periodo estivo”, chiosa Sartor. “Lanciato a marzo 2020, sta andando molto bene e ogni annata sta praticamente raddoppiando la precedente”.
Per quanto riguarda l’andamento dell’esercizio fiscale in corso, “per ora stiamo viaggiando con un plus sull’anno precedente del +10-12 per cento – afferma l’AD – ma cinque mesi prima della chiusura sono ancora tanti. Nel nostro caso, infatti, la crisi, che c’è e che stiamo leggendo sui dati, viene nascosta dall’andamento molto positivo dell’on-trade, complice anche vacanze e turismo. Il fuoricasa sta ancora vivendo una bolla che ho la sensazione stia per finire e, quando accadrà, sarà un problema considerando che dove siamo esposti in grande distribuzione (principalmente all’estero mentre in Italia con solo tre prodotti) i dati sono negativi. Quindi se per i prossimi mesi saremo a pari con l’anno precedente saremo molto contenti”.
Attualmente, il 51% dei vigneti di Ruffino ha completato il percorso di conversione al biologico e si arriverà al 100% entro due anni.