L’Unione Europea protegge l’autenticità dei prodotti agroalimentari (alimentari, vini e bevande spiritose). A partire dal 2024, i prodotti europei che non disporranno regolarmente del marchio Dop o Igp non potranno più utilizzare nomi che ricordino quelli regolarmente marchiati. È quanto definito nel Testo Unico per la Qualità Ue a seguito dell’accordo tra Europarlamento, Consiglio Ue e Commissione europea.
Questo rappresenta una vittoria per l’intero sistema agroalimentare europeo e soprattutto per l’Italia, per la quale il fenomeno dell’Italian Sounding, ovvero dell’utilizzo di nomi e immagini che richiamano il made in Italy pur non essendolo, è stimato intorno ai 91 miliardi di euro (Fonte: ‘Italian sounding: quanto vale e come trasformarlo in export made in Italy’, Ismea 2023), a fronte di un export di prodotti italiani pari a 59 miliardi. “Da ciò deriva che il potenziale di esportazioni cumulate per l’Italia, qualora venisse assorbito interamente il fenomeno di Italian sounding, sia pari a 150 miliardi di euro”, afferma Ismea.
Nello specifico, il nuovo testo introduce l’obbligo di indicare sull’etichetta di Dop e Igp il nome del produttore, così da eliminare “una volta per tutte quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre Ig, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota o del Prosek made in Croazia”, afferma Paolo De Castro, relatore dell’Europarlamento per il nuovo Testo Unico. “Viene infatti chiarito come le richieste di registrazione di menzioni tradizionali, come quella del Prosek, non potranno più essere prese in considerazione, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp”.
Ma non solo. I prodotti Dop e Igp beneficeranno di protezione anche nel sistema dei domini internet, con un sistema di geoblocking immediato di tutti i contenuti illeciti. “Nel caso in cui le Ig siano utilizzate come ingredienti, sarà necessario informare il consorzio dell’utilizzo del prodotto”, prosegue De Castro. “Gli Stati membri che lo vorranno, potranno prevedere anche l’obbligo di autorizzazione scritta da parte dei consorzi di tutela a beneficio dei quali abbiamo inserito nuovi poteri, tra cui tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti, la programmazione produttiva con piani fino a sei anni e la promozione del turismo Ig, esemplificato le norme per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione”.
Infine, è stato chiarito il ruolo l’Euipo, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale. Questi “dovrà avere un ruolo consultivo e solo su questioni amministrative, mentre l’interlocutore dei produttori resterà la Commissione Ue, consolidando il legame tra i marchi della qualità europea e lo sviluppo delle aree rurali”, conclude De Castro.
“Il nuovo regolamento, che entrerà in vigore nei primi mesi del 2024 dopo i passaggi formali in Parlamento e Consiglio, farà evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza investire alcun fondo pubblico. Come? Rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori”, conclude De Castro.