I dati del Comité Champagne certificano il calo di spedizioni della bollicina metodo classico più prestigiosa del mondo. Come anticipato da Pambianco Wine&Food, la flessione è stata meno grave del previsto: nel 2020, sono uscite dalle cantine 245 milioni di bottiglie, in diminuzione del 18% rispetto al 2019.
Grazie al Natale e alle festività di fine anno, lo Champagne ha limitato i danni: il temuto calo del 30% pronosticato nella prima metà del 2020 si è ridotto a un’effettiva diminuzione del 18%, che prospetta un fatturato di filiera pari a circa 4 miliardi di euro, un miliardo in meno rispetto al 2019. La situazione più difficile è legata proprio al mercato interno, che soffre anche per l’assenza del turismo internazionale: se la diminuzione delle spedizioni all’estero si aggira attorno al -16%, quelle domestiche sono arrivate al -20 percento.
Nel frattempo, il Comité Champagne ha confermato la decisione presa lo scorso luglio di adeguare il volume della vendemmia per l’anno 2020 al fine di ripartire gli sforzi tra i viticoltori e le Maison. La raccolta disponibile (8.000 kg/ha) sarà integrata con un prelievo dalla riserva interprofessionale pari a 400 chili di uva per ettaro. Queste decisioni permetteranno al settore di affrontare il 2021 con serenità.
“Di fronte a una crisi senza precedenti, l’organizzazione unica della nostra filiera ha dimostrato la sua resilienza. I viticoltori e le Maison hanno saputo prendere, collettivamente, le decisioni prudenti che erano necessarie sulle rese già a luglio. Oggi, la decisione del Comité permetterà a tutti di ritrovare un certo margine di manovra”, ha affermato in una nota Maxime Toubart, co-presidente del Comité Champagne e presidente del Syndicat Général des Vignerons. Gli ha fatto eco l’altro co-presidente, Jean-Marie Barillère (a capo dell’Union des Maisons de Champagne), affermando che: “La forza e l’autorevolezza della nostra denominazione sono una garanzia di prestigio, ma soprattutto di qualità per i consumatori”.