Coca Cola aveva bisogno di rafforzare le sue posizioni in Italia nel comparto delle acque minerali, dove opera dal 2006 con Fonti del Vulture in Basilicata, e lo ha fatto rilevando un marchio di primo piano e legato anche al mondo Eataly. Si tratta di Lurisia, azienda cuneese di fascia premium e di alto valore percepito non soltanto nell’ambito delle acque, ma anche in quello delle bibite. A vendere, per un controvalore di 88 milioni di euro, sono Dea Capital Alternative Funds, la famiglia Invernizzi e Eataly Distribuzione. L’accordo preliminare è stato già firmato e prevede la permanenza di Piero Bagnasco, presidente e amministratore delegato di Lurisia (ma anche a capo di Fontanafredda e storico braccio destro di Oscar Farinetti), e di Alessandro Invernizzi nel consiglio di amministrazione della società, per garantire continuità in quanto rappresentanti degli azionisti venditori.
Lo stabilimento piemontese si aggiunge così ai quattro stabilimenti di Coca-Cola Hbc Italia presenti in Campania, Abruzzo, Basilicata e Veneto, dove ha sede il più grande centro produttivo di Coca-Cola in Europa. I piani di investimento di Coca Cola in Italia nella capacità industriale per l’anno in corso ammontano a quasi 45 milioni di euro. La società, nelle sue fabbriche italiane, utilizza energia elettrica prodotta unicamente da fonti rinnovabili e imballaggi in plastica, vetro e allumino già al 100% riciclabili.
Ciononostante, com’era prevedibile, l’operazione ha creato diversi malumori in Piemonte e in particolare all’interno di Slow Food, che con Lurisia aveva una collaborazione consolidata, ma non prorogabile per l’incompatibilità tra la mission di Slow Food e la dimensione multinazionale di Coca Cola. Di conseguenza, l’associazione fondata da Carlo Petrini ha comunicato, alla vigilia dell’apertura di Cheese a Bra (dal 20 al 23 settembre), che la liason termina qui. “Apprendiamo dagli organi di stampa – ha affermato Slow Food in una nota – del passaggio di proprietà di Lurisia Spa al gruppo Coca Cola. Lurisia ha sostenuto l’attività di Slow Food a partire dal 2007, principalmente in veste di partner dei grandi eventi: Cheese, Slow Fish e Salone del Gusto. Con l’edizione 2019 di Cheese si conclude la collaborazione, che non verrà rinnovata”.