Club Kavè si avvicina a quota 600 locali. Il progetto ideato nel 2000 dalla società bolognese Filicori Zecchini per rimettere al centro dell’offerta il caffè di qualità ha conquistato la quasi totalità del territorio italiano e in alcune zone, spiega a Pambianco Wine & Food il direttore commerciale Roberto Fiorentini, sono state sospese le accettazioni di nuovi clienti per non entrare in conflitto con quelli già serviti.
La formula prevede la fornitura di miscele d’alta qualità a prezzo superiore rispetto alla media di mercato, fornendo in cambio la personalizzazione dell’angolo caffetteria all’interno del locale e un servizio di accompagnamento all’apertura. “In questa fase – racconta Fiorentini – stiamo pensando di potenziare il servizio, estendendo il numero dei giorni, per sostenere le fasi di start-up da parte di new comers attratti dal boom del food&beverage che hanno bisogno di consulenze specifiche, compresa la parte di arredo”. Inoltre, Club Kavè collabora con altre aziende fornitrici dei bar per consulenze specifiche sui reparti pasticceria, prodotti da forno e gelateria. Nella sola zona di Milano e provincia, sono una quarantina i locali serviti da Club Kavè. Tra le novità spicca la partnership conclusa con Ampi, l’accademia dei maestri pasticceri italiani, legata proprio alle caffetterie con servizio di pasticceria incluso. “Nonostante la crisi – sottolinea il direttore commerciale di Club Kavè – ci siamo resi conto che gli italiani spendono se trovano locali in grado di assicurare un servizio totale e di qualità”.
La crescita della formula è confermata dai numeri, con un giro d’affari superiore agli 11 milioni di euro sui 25 totali della società Filicori Zecchini, e dalla lista d’attesa per entrare nel club. L’ingresso dei nuovi clienti infatti, secondo la tradizione esclusiva d’impronta anglosassone, è subordinata all’accettazione da parte di quelli esistenti in zona. Inoltre, i locali sono sottoposti a un controllo mirato alla successiva conferma della fornitura e alla permanenza nel club. “Mediamente accettiamo venti nuovi locali all’anno ma ne escludiamo circa quindici. Se un locale entra in difficoltà e non segue più le nostre direttive, l’accordo viene sciolto in maniera consensuale”. Nei primi nove mesi dell’anno in corso, la crescita dei ricavi di Club Kavè si aggira nell’ordine del 10 percento. Quanto all’estero, per ora non se ne parla… “Le richieste non mancano, ma fino a quando non potremo offrire lo stesso livello di servizio che garantiamo alla clientela italiana, preferiamo non avventurarci”, conclude Fiorentini.