Una delegazione di 15 professionisti cinesi composta da giornalisti, sommelier e docenti delle scuole enologiche sta girando in questi giorni le aziende italiane del vino. Il programma prevede visite da Carpené Malvolti (Veneto – 4 luglio), Jermann (Friuli Venezia Giulia – 5 luglio), Donnafugata (Sicilia – 6-7 luglio), Tasca D’Almerita (Sicilia – 7-8 luglio) e Argiolas (Sardegna – 9 luglio).
L’iniziativa è inserita all’interno del progetto triennale di promozione, denominato Italia in Cina, siglato tra Istituto Grandi Marchi e Italia del Vino Consorzio. Obiettivo dell’azione di incoming, organizzata dai Grandi Marchi, è il sostegno alla penetrazione del nostro vino nel più grande mercato asiatico attraverso un percorso di conoscenza diretta della vitivinicoltura made in Italy. Il bilancio dell’export italiano in Cina, pur crescendo a doppia cifra, resta infatti deludente se paragonato alle potenzialità.
“Il primo trimestre 2016 – spiega in una nota il presidente dell’Istituto del vino italiano Grandi Marchi, Piero Mastroberardino – ha registrato una crescita in valore delle importazioni pari al +14,7%, un dato non allineato con il potenziale. Dobbiamo quindi continuare a lavorare sulla promozione, investendo in attività di formazione che ci rendano riconoscibili, implementando un processo di conoscenza diffusa a partire dalla qualità dei nostri prodotti”. Il numero di consumatori cinesi abituali, secondo quanto riporta Wine Intelligence, avrebbe raggiunto i 48 milioni, segnando +152% negli ultimi 5 anni.