È iniziata la seconda edizione della settimana di promozione del vino italiano su Alibaba. Il debutto non del tutto convincente del 2016, quando diverse imprese selezionate dal colosso cinese dell’e-commerce avevano “silenziosamente” ammesso che i risultati erano stati inferiori alle aspettative (molto alte), non ha frenato le adesioni che, secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, sarebbero circa 120, da parte di aziende che rappresentano tutte le regioni italiane.
L’Italia mantiene peraltro una quota piuttosto bassa tra i paesi che esportano vino in Cina. In graduatoria svetta la Francia, con una quota che raggiunge il 55% nella fascia più alta del mercato, davanti all’Australia. L’Italia nel 2016 occupava la quinta posizione tra i paesi esportatori, ma quest’anno i dati sono in aumento. Nei primi sei mesi, secondo i dati pubblicati da Decanter China e riportati da Winenews, l’Italia è cresciuta del 16,9% in volume e del 18,1% in valore, per un giro d’affari semestrale di 67,3 milioni di euro, avvicinando perciò la Spagna al quarto posto, con 71,4 milioni di euro ma con un trend virato in negativo del 4,3 percento.
Il giorno cruciale per le vendite sarà sabato 9 settembre, che per i cinesi rappresenta il 9/9 ovvero la data in cui, in analogia con il single day (11/11) per i consumi di moda e lusso, dedicare le loro attenzioni allo shopping del vino.
“I cinesi – ha dichiarato a Repubblica il managing director di Alibaba per il Sud Europa, Rodrigo Cipriani Foresio – non hanno ancora conosciuto e apprezzato appieno le caratteristiche dei vini italiani. Per loro il vino è solo quello rosso e poi sono abituati a bere anche ai pasti altri tipi di bevande ad alta gradazione. Per loro il vino è un oggetto da regalare, più che da assaporare. Tuttavia alcuni vini dolci, come il Moscato, stanno riscuotendo un grande successo”.