Il gruppo Ceretto cresce con i business dei grandi vini delle Langhe e della ristorazione firmata da Enrico Crippa. Per la seconda attività, in particolare, la società con sede ad Alba si prepara al lancio di nuove formule sul territorio, dando un seguito al sodalizio avviato nel 2005 con lo chef brianzolo d’origine e langarolo d’adozione, con l’apertura dei ristoranti Piazza Duomo, che può vantare le tre stelle Michelin, e La Piola (affidato allo chef Dennis Panzeri). “Crippa è il professionista e il socio che tutti vorrebbero avere”, spiega a Pambianco Wine Roberta Cerretto, raccontando il piano ideato per potenziare l’offerta di qualità diffusa tra Langhe e Roero. Si punta a un primo ristorante in località Barolo, dove la proposta gastronomica dovrebbe essere finalizzata ad accompagnare le degustazioni dei vini, a un secondo ad Alba in prossimità di uno dei due orti curati personalmente dallo chef e a un terzo nel Roero per dotare la zona di un locale di prestigio e in grado di valorizzare l’Arneis ovvero il vitigno da cui i Ceretto ricavano il loro vino più importante in termini quantitativi, il Blangé, che raggiunge una produzione di 500 mila bottiglie sulle 900 mila totali del gruppo. “Vogliamo portare avanti queste iniziative con Crippa e nel nostro territorio. Pensiamo che i margini di crescita per l’offerta di accoglienza e ristorazione di qualità siano tali, nelle Langhe e in Roero, da spingerci a non investire altrove. Del resto veniamo da queste colline e crediamo di poter costituire un buon esempio per spingere altri a seguirci, esattamente com’è avvenuto in passato per la produzione dell’Arneis”, sottolinea Ceretto. I tempi? “Sicuramente saranno scaglionati. Ci piacerebbe dare vita a uno di questi progetti entro tre anni”.
Il fatturato consolidato 2016 ha raggiunto i 25 milioni di euro, di cui 20 milioni sono assicurati dal vino e 5 milioni dalla parte food che, oltre alla ristorazione, comprende la produzione di torrone a marchio Relanghe e la coltivazione della nocciola tonda gentile tipica del Piemonte. In termini percentuali, il vino prodotto dai direttamente dai Ceretto genera il 50% del consolidato, mentre il restante 50% dipende per metà dalla distribuzione di vini e liquori d’altre case e per metà dalla ristorazione. L’attività distributiva, iniziata nel 2003 con i prodotti di quattro cantine, è cresciuta rapidamente per introiti e portfolio di etichette; oggi i Ceretto distribuiscono per l’Italia i vini di una quarantina di aziende, in maggioranza francesi, a cui vanno aggiunte una decina specializzate in distillati.
Fondata nel 1937, l’azienda vitivinicola Ceretto si estende su una proprietà di oltre 160 ettari tra Langhe e Roero producendo 17 etichette, tra cui cinque Barolo e tre Barbaresco, in quattro aziende vinicole indipendenti. Dal punto di vista produttivo, l’azienda ha avviato la conversione ad agricoltura biologica e biodinamica con una diminuzione delle quantità prodotte, con una perdita del 25% nella produzione effettuata presso la cantina Bricco Rocche di Castiglione Falletto, sacrificando i volumi per dare ai propri consumatori un prodotto considerato eticamente corretto.
All’insegna della sostenibilità è anche il progetto Coltivare & Custodire, presentato a Milano durante la Food Week e organizzato in collaborazione con l’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, volto alla valorizzazione delle buone pratiche nell’ambito dell’agricoltura sostenibile e nella difesa dell’ambiente. L’iniziativa prevede sei giornate durante le quali si terranno presentazioni, meeting, focus-group, narrazioni, degustazioni, in uno scambio plurale di esperienze e saperi. Inoltre, il 28 e 29 settembre, la famiglia Ceretto ospiterà nelle sue proprietà un intervento dell’artista internazionale Marina Abramovic, sacerdotessa della performing art conosciuta in tutto il mondo, seguito da un incontro-confronto con il pubblico presso il Teatro di Alba.