La strepitosa annata 2015, con volumi in forte crescita (fino a 400 mila quintali) delle uve Corvina, Rondinella e Molinara destinate a diventare Amarone, comporterà un aggravamento di oneri finanziari per le aziende veronesi. Il vino ha i suoi tempi… di conseguenza, alcune cantine potrebbero entrare in affanno prima di poter raccogliere i frutti dell’investimento. Per questa ragione è stato sottoscritto un accordo tra Consorzio di tutela vini della Valpolicella e gruppo Banco Popolare (quarto player bancario italiano, con sede a Verona), in collaborazione con la società di certificazione Siquria, per finanziare le scorte di Amarone e Recioto, con durata massima 60 mesi e preammortamento fino a 30 mesi, allineato al ciclo di produzione. L’istituto di credito ha stanziato un plafond iniziale di 100 milioni di euro. L’importo finanziabile per ciascun richiedente sarà pari al 70% del valore della produzione 2015. <Le aziende associate – dichiara il presidente del consorzio Valpolicella, Christian Marchesini – avranno la possibilità di affrontare con meno affanno gli oneri derivanti dal lungo affinamento in cantina dei nostri grandi rossi>. L’intesa raggiunta a Verona non è la prima conclusa tra banche del territorio e aziende vitivinicole. Monte dei Paschi di Siena, ad esempio, ha avviato un programma specifico, denominato “Finanziamento invecchiamento vini”, destinato a prodotti che non finiranno in commercio prima dei tre anni nelle tipologie “Grandi vini” (Nobile di Montepulciano, Amarone e Nero d’Avola) o per vini d’elite quali Brunello di Montalcino, Marsala o Barolo, con invecchiamento fino a cinque anni e rimborso semestrale del prestito tramite rate posticipate.