Fatturato in aumento (+6,6%) per Cavit, realtà vinicola cooperativa con sede a Trento, che chiude il bilancio 2015/16 (periodo settembre-agosto) a 177,9 milioni di ricavi grazie alla spinta dell’export (+7,6%), da cui dipende all’incirca l’80% del giro d’affari. In evidenza anche l’Italia, che cresce del 5,8% per effetto del rafforzamento in gdo, che ha generato progressi a due cifre della linea Mastri Vernacoli. Tra le destinazioni estere, la società evidenzia i risultati raggiunti nel mercato nordamericano (Stati Uniti e Canada) e nei nuovi mercati in espansione, citando in particolare il Messico.
All’interno delle categorie di prodotto, è significativa la crescita a valore del 10,2% degli spumanti a metodo classico Trendoc, fiore all’occhiello della proposta Cavit (dove opera con il brand d’eccellenza Altemasi) e a metodo Charmat.
“Sia la remunerazione che il ritirato ai soci conferitori sono in crescita – dichiara in una nota il presidente della società, Bruno Lutterotti – e siamo molto soddisfatti per i risultati conseguiti, che portano valore ai soci viticoltori, obiettivo primario della cantina. Il nostro prossimo obiettivo è la certificazione Sqnpi, Sistema di qualità nazionale di produzione integrata”.
Nata nel 1950 come consorzio trentino di cantine sociali, Cavit rappresenta oggi il 60% della produzione vitivinicola provinciale e associa dieci cantine cooperative, a cui oltre 4.500 viticoltori conferiscono le uve prodotte in zona.