Caviro ha presentato la seconda edizione del bilancio di sostenibilità. Il gruppo cooperativo con base in Romagna può vantare risultati significativi in quest’ambito: 555mila tonnellate annue di scarti agroindustriali processati, il sostanziale raddoppio (+99%) della quota di recupero e valorizzazione degli scarti, la totale autosufficienza energetica prodotta da fonti rinnovabili e 82mila tonnellate di CO2 di origine fossile risparmiate all’ambiente.
L’innovazione nella ricerca e lo sviluppo di prodotti nobili ottenuti dagli scarti del mondo agroindustriale sono compiti gestiti da Caviro Extra, una delle società del gruppo forlivese che comprende 27 cantine sociali, 12.400 viticoltori in 7 regioni d’Italia (Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia e Sicilia), 36.300 ettari di superficie vitata, 615 mila tonnellate di uva (pari al 9% dell’intera produzione nazionale), per una produzione di 195 milioni di litri di vino.
Il modello denominato “Dalla Vigna alla Vigna” rappresenta un piano di economia circolare per il recupero e la valorizzazione di tutto il ciclo produttivo. Nella campagna vitivinicola 2019/2020 Caviro ha trasformato 73mila tonnellate di vinaccia e 24mila tonnellate di feccia in prodotti nobili.