Tra i vini italiani che si sono distinti nella classifica di Wine Spectator, un posto di riguardo lo occupa il Nobile di Montepulciano Riserva 2013 di Carpineto che, per una sola posizione, resta escluso dalla top ten, essendosi piazzato undicesimo. Ma non si può parlare di delusione perché il vino icona per l’azienda fondata nel 1967 da Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo raggiunge i 95 punti e stacca il primo Brunello di Montalcino di quattro posizioni.
“Un risultato clamoroso, vedere il Nobile davanti al Brunello…”, commenta Zaccheo a Pambianco Wine&Food. Ed è anche un tributo alla capacità di valorizzare ed esprimere le potenzialità di questo vino ottenuto da uve Sangiovese.
E pensare che Carpineto, pur avendo espresso i massimi livelli del Nobile, nasce in Chianti Classico. Oggi l’azienda è presente in Toscana con le tenute di Montepulciano/Chianciano nel territorio del Nobile, a Dudda e Gaville in Chianti Classico, a Gavorrano in Maremma e dal 2015 anche a Montalcino. Sacchet è scomparso due anni fa, ma il suo testimone è stato raccolto dalla figlia Caterina che per l’azienda è anche l’enologa.
Carpineto chiuderà l’anno con un fatturato in linea con il precedente esercizio, a circa 16 milioni di ricavi. “Arriviamo da un’annata complessa – afferma Zaccheo – e non solo per la precedente vendemmia, ma anche perché non abbiamo avuto accesso ai fondi Ocm e quindi siamo stati costretti a ridurre gli investimenti in immagine e comunicazione su determinati mercati. Certe attività richiedono continuità, almeno a medio periodo, senza la quale una battuta d’arresto risulta inevitabile. Nonostante questo, abbiamo confermato il giro d’affari”. Gli introiti dipendono per il 90% dall’estero.
Intanto l’azienda continua a investire e in questo momento sta portando avanti un ampliamento della cantina nella sede centrale di Greve in Chianti. “Siamo cresciuti con gli anni, ed era come se un ragazzo di 18 anni fosse costretto a portare le stesse scarpe che calzava a dieci anni. Avevamo bisogno di spazio. E ne avremmo ulteriore bisogno, se solo potessimo ampliare il patrimonio viticolo… siamo ormai oltre 200 ettari ma non riusciamo a coprire tutto il fabbisogno e una parte delle uve deve pertanto essere acquistata da coltivatori con i quali abbiamo contratti consolidati”, commenta Zaccheo.
Il Canada è il primo mercato di destinazione dei vini Carpineto e, se calcolato assieme agli Usa, genera il 45% dei ricavi. Il prestigio acquisito potrebbe ora offrire un maggior contributo? “Nell’immediato sarà difficile… del Nobile di Montepulciano Riserva 2013 non abbiamo praticamente più bottiglie, se non il minimo quantitativo messo da parte a futura memoria”.