Il colosso del comparto birrario Carlsberg ha archiviato il 2022 con un fatturato di 70,26 miliardi di corone danesi (9,4 miliardi di euro), segnando un aumento del 16,9% rispetto all’anno precedente. La crescita dei ricavi è stata appena inferiore alle aspettative degli analisti, che avevano previsto 70,43 miliardi di corone secondo un sondaggio di Bloomberg e 70,44 miliardi di corone secondo Factset.
L’incremento a volume è stato del 5,7 per cento. Nello specifico, in Europa Occidentale il marchio ha registrato un +5,4%, in Asia +10,3% e in Europa Centrale e Orientale -0,1% (esclusa l’Ucraina +4,9 per cento). A crescere sono stati anche i volumi dei marchi premium internazionali: Carlsberg +14%, Tuborg +9%, Grimbergen +11% e Somersby +1%. 1664 Blanc ha subito invece un calo del 4% a causa dei minori volumi in Ucraina e Cina. Un buon risultato lo hanno raggiunto anche le birre analcoliche in Europa occidentale con un aumento del 7%, mentre in totale hanno raggiunto +1%, esclusa l’Ucraina.
Le difficoltà dello scorso anno, legate agli aumenti dei costi di materie prime ed energia, “avranno un impatto significativo sui nostri costi di vendita e di logistica per il 2023”, si legge in una nota ufficiale. “Intendiamo compensare l’aumento dei costi in termini assoluti attraverso i prezzi, il mix e la continua attenzione ai costi. Sebbene la birra sia storicamente una categoria di consumatori resistente, l’aumento dei prezzi, unito all’inflazione generalmente elevata, potrebbe avere un impatto negativo sul consumo di birra in alcuni dei nostri mercati, in particolare in Europa”.
Questa incertezza porta la società a prevedere una variazione dell’utile operativo organico tra il -5% e il +5%, rispetto alla crescita del 12% dello scorso anno. “Il 2023 sarà un altro anno impegnativo – ha dichiarato il CEO Cees’t Hart – ma la salute strategica, organizzativa e finanziaria della nostra azienda è solida e siamo fiduciosi che la nostra cultura orientata allo scopo e alla performance guiderà la creazione di valore sostenibile a lungo termine”.
Nell’anno, inoltre, Carlsberg prevede di rilevare la quota del suo partner Khetan Group – pari al 33,3% – all’interno della joint venture creata per controllare il mercato di India e Nepal. L’operazione dovrebbe aggirarsi sui 744 milioni di dollari (circa 690 milioni di euro).