Cantine Giacomo Montresor ha archiviato il 2023 con circa 22 milioni di euro di ricavi, in crescita rispetto ai 19,3 milioni del 2022. La cantina della Valpolicella ha cambiato governance nel 2019, con l’entrata in società di Terre Cevico al 75% e Cantine di Verona al 25 per cento. Oggi della famiglia Montresor, che gestiva la cantina fino al loro ingresso, è rimasto in azienda attivamente Edoardo Montresor che opera come brand ambassador.
Da gennaio scorso, inoltre, la società ha un nuovo direttore generale: Pierluigi Ferrari, precedentemente export manager di Terre Cevico.
Con il cambio di governance, l’azienda ha visto la realizzazione del nuovo fruttaio per l’appassimento delle uve destinate all’Amarone, la nuova linea di imbottigliamento, la bottaia completamente ristrutturata, la nascita del museo del vino dedicato alla storia dell’azienda e il nuovo wine-shop esperienziale. Si tratta di un investimento che ha “determinato un deciso cambio di passo”, riporta l’azienda, che dall’ingresso dei nuovi soci ha più che raddoppiato il fatturato.
Cantine Giacomo Montresor opera in oltre 50 Paesi. La quota export oggi tocca il 50% del fatturato totale: sul podio il Canada ricopre la prima posizione, seguito dai canali on-trade in Gran Bretagna e Svizzera, con un’espansione che sta interessando altre aree, “verso il nord ed est Europa, così come il Far East, in particolare su Cina, Giappone, Corea del Sud e Thailandia”, ha dichiarato il direttore generale.
Lo scorso anno l’azienda ha posto l’attenzione anche sugli investimenti relativi alla sostenibilità, a partire dal risparmio energetico con l’implementazione del fotovoltaico e di un nuovo depuratore, ultimati proprio nel 2023.
La produzione della cantina passa dall’Amarone e il Ripasso, fino ad arrivare a coprire le denominazioni come il Bardolino, il Lugana, il Soave, e il Prosecco. Lo scorso anno è stata introdotta una nuova referenza: un Lugana nella bottiglia satinata bianca in vetro leggero.