Cantine di Verona ha approvato il primo bilancio dopo la fusione per incorporazione di Cantina Valpantena con Cantina di Custoza, avvenuta lo scorso luglio. Il fatturato consolidato 2020-2021 è pari a 66,5 milioni di euro, con una crescita di oltre il 5% rispetto all’anno precedente sullo stesso perimetro. L’utile netto è di circa 410mila euro, mentre il patrimonio netto del gruppo veronese ammonta a 29,6 milioni di euro, in crescita di oltre il 15% rispetto al precedente esercizio, a testimonianza del consolidamento del gruppo. Le liquidazioni dei soci, inoltre, sono aumentate di oltre il 10 per cento.
Cantine di Verona oggi conta circa 110 dipendenti, distribuiti nelle tre sedi di Quinto, Custoza e Ponti sul Mincio e i nove punti vendita. Proprio i negozi, dislocati in Veneto e Lombardia, nonostante le restrizioni dovute alle pandemia, hanno registrato un aumento pari all’8%, attestandosi a 7,7 milioni di euro di corrispettivi.
“La cooperativa nata dalla fusione tra due storiche realtà del territorio quali sono Cantina Valpantena e Cantina di Custoza – ha spiegato Luigi Turco, presidente di Cantine di Verona – si pone tra i maggiori obiettivi quello di valorizzare le denominazioni del veronese, potendo contare su una maggiore forza commerciale e sulla possibilità di investimenti tecnologici innovativi”. In quest’ottica, è prevista nei primi mesi la completa sostituzione dell’impianto di imbottigliamento dello stabilimento di Custoza. Questo permetterà, “oltre all’incremento della capacità di imbottigliamento, la possibilità di produrre vini spumanti e frizzanti, che potranno rappresentare una delle prossime sfide commerciali del nostro gruppo”.
Non solo, negli anni successivi sono previsti un ampliamento delle capacità di stoccaggio e un nuovo magazzino nel sito di Custoza. “Un altro punto rilevante della nostra strategia – specifica Turco – è la valorizzazione di un Custoza Riserva e della Garda Doc”.