Si chiama Stupore, ed è un Bolgheri rosso doc, il primo vino realizzato da Feudi di San Gregorio in Toscana, dove la società con sede a Sorbo Serpico (Avellino) ha acquisito a inizio anno la Tenuta Le Pavoniere della famiglia Guicciardini Strozzi, ribattezzata Campo alle Comete.
Sborsando circa dieci milioni di euro, il gruppo presieduto da Antonio Capaldo si è assicurato nella costa tirrenica un vigneto di quindici ettari, la villa e la cantina per la produzione iniziale di circa 60 mila bottiglie, con un potenziale di circa 150 mila bottiglie. Dopo Stupore, sarà la volta di altre quattro etichette partendo da un Vermentino per poi seguire con un rosato ottenuto da vitigni internazionali, un Cabernet Sauvignon e infine, dal 2018, un Bolgheri Superiore.
La gestione di Campo alle Comete è stata affidata a Jeanette Servidio, già attiva in Antinori e per una decina d’anni alla Tenuta dell’Argentiera, una delle realtà più importanti di Bolgheri. Servidio ha scelto Stefano di Blasi come enologo e agronomo.
L’ingresso in Toscana rappresenta una diversificazione rispetto al Progetto Sud avviato da Feudi di San Gregorio partendo dalla Campania, dove controlla circa la metà dei suoi 600 ettari complessivi, per poi approdare nel 2010 in Basilicata con l’acquisizione di Basilisco, dal 2012 in Puglia con Ognissole (Manduria) e Cefalicchio (Canosa) e infine con la joint venture con il sommelier Federico Graziani sull’Etna, in Sicilia. Feudi è anche partner con il 49% dell’azienda Sirch in Friuli Venezia Giulia, controllata dal suo amministratore delegato Pierpaolo Sirch, e distribuisce per l’Italia lo champagne della Maison Boizel.