Acquistata nel 2002, poi messa in vendita da fine 2014, ma il compratore non si trova. L’oggetto della potenziale cessione da parte di Campari è Sella e Mosca, che controlla circa 550 ettari di terreni vitati in Sardegna, un centinaio in Toscana e una dozzina in Piemonte, per un giro d’affari stimato sui 25 milioni di euro. Il gruppo milanese quotato in Borsa aveva affidato a Mediobanca l’incarico per valorizzare l’asset che non sarebbe più considerato strategico, ma l’obiettivo fissato dalla vendita, tra i 70 e gli 80 milioni di euro, viene giudicato eccessivo dal mercato, nonostante il valore di terreni (4,9 milioni di euro), vigneti (12,5 milioni), fabbricati strumentali (3,6 milioni) e impianti di vinificazione di generazione (4,2 milioni). La società, secondo Mf, non ha debiti con le banche, ma mantiene un debito con la controllante Campari di 24,63 milioni, in calo rispetto ai 26,7 milioni di fine 2013.
Un tentativo di acquisizione era stato portato avanti la scorsa primavera, aggiunge il quotidiano finanziario, dal Gruppo Santa Margherita della famiglia Marzotto, già proprietari di Cà del Bosco, ma l’offerta di 30 milioni di euro sarebbe stata valutata insufficiente da Campari, che puntava a 90 milioni. L’identikit del potenziale compratore sarebbe comunque quello di un gruppo già operante nella produzione di vini poiché, secondo il giornale, l’attenzione dei fondi di private equity è rivolta perlopiù alla distribuzione e in particolare al promettente canale delle vendite online.