Risultati positivi nei primi nove mesi per Campari. Il gruppo italiano leader nel beverage alcolico ha messo a segno un incremento nominale dell’8,1% nelle vendite del periodo gennaio/settembre, pari a 1,275 miliardi di euro, frutto di una crescita del 7,4% dei brand a priorità globale e del 13,5% di quelli a priorità regionale. Indici ancora più positivi, in termini percentuali, per il margine di contribuzione (+11,4%), che supera l’incidenza del 40% sui ricavi complessivi e vola a 522,3 milioni di euro, spingendo a sua volta gli utili prima delle imposte a un balzo dell’81%, per un valore complessivo di 238,2 milioni. Al tempo stesso, il debito scende a 1.079,8 milioni di euro contro gli 1.192,4 di fine 2016 grazie alla sostenuta generazione di cassa e ai proventi dalla cessione dei business vinicoli cileno e francese e dei brand Carolans e Irish Mist.
In particolare evidenza i risultati raccolti da Campari nell’area delle Americhe, da cui dipende il 44,5% del business totale e che ha registrato una variazione complessiva del +15,0%, determinata da una variazione organica del +6,8%, un effetto cambi del -0,1% e un effetto perimetro pari a +8,2%. Gli americani impazziscono per lo spritz ed è ancora una volta Aperol a fare da traino con un progresso del 57,7% nel periodo considerato. Il mercato italiano, da cui dipende il 22% del fatturato, ha evidenziato una performance organica positiva (+2,7%), trainato da Aperol (+8,7%), Campari (+4,9%) e da una buona progressione di Crodino. A livello generale, Aperol si conferma come il brand più reattivo mettendo a segno una crescita organica del +19,5%, ma anche Campari ottiene un incremento consistente (+7,4%) e Wild Turkey cresce di oltre il 5 percento. Il neo acquisito Grand Marnier, che ha iniziato a contribuire alla crescita organica a partire dal terzo trimestre 2017, ha registrato un solido +11,0% trainato dai suoi mercati principali, Stati Uniti e Canada. Tra i brand a priorità regionale i risultati migliori sono stati raccolti dalla tequila Espolòn (+56,2%) e da Bulldog, entrato nel portafoglio dei brand di proprietà nel corso del primo trimestre 2017 e cresciuto del +31,2 percento. Ottimi risultati anche negli spumanti, dove Riccadonna e Mondoro ottengono un +32,7% a livello organico grazie alla performance positiva nei mercati principali (Francia, Russia e Australia).
Il CEO di Campari, Bob Kunze-Concewitz, ha evidenziato la positività dei dati e illustrato le prospettive per i conti del gruppo. “Il quadro macroeconomico in alcuni mercati emergenti rimane incerto, e l’attuale incertezza politica che persiste in alcune regioni può continuare ad alimentare la volatilità nelle principali valute rispetto all’euro. Ciononostante, rimaniamo fiduciosi sul conseguimento di una performance positiva nell’anno per i principali indicatori, trainata dalla continua sovra performance delle marche a priorità globale e regionale a elevata marginalità nei mercati principali”. È attesa un’ulteriore riduzione del livello di indebitamento finanziario anche per effetto delle cessioni di business non-core e attività immobiliari.