Dopo aver ceduto Sella e Mosca e Teruzzi&Puthod al gruppo Terra Moretti, Campari completa la propria uscita dal business dei vini fermi vendendo a Maison Ackerman, la divisione vinicola della società francese Terrena, la tenuta Château de Sancerre.
L’operazione è stata comunicata lunedì 12 giugno dalla società milanese, che ha mantenuto invece il controllo delle società specializzate negli spumanti come Cinzano, Mondoro e Riccadonna. Con questa dismissione, Campari ha incassato 20,5 milioni di euro comprensivi del valore di immobili, vigneti, magazzino, impianti per la vinificazione e la produzione. Nell’esercizio 2016, i ricavi di Château de Sancerre erano pari a 3,5 milioni di euro.
La transazione verrà ufficialmente chiusa nel momento in cui otterrà l’autorizzazione amministrativa finale, secondo quanto previsto dalla legislazione locale. La transazione ha comunque ricevuto l’approvazione di Safer, organismo dedicato allo sviluppo agricolo.
La cantina Château de Sancerre possiede più di 55 ettari di vigneti e il suo portafoglio comprende vini della valle della Loira in Francia. La cantina è stata fondata nel 1919 da Louis-Alexandre Marnier Lapostolle, l’ideatore del liquore Grand Marnier, ed era entrata a far parte del perimetro del gruppo Campari nel contesto dell’acquisizione di Grand Marnier, completata nel giugno 2016.
“Con l’accordo per la vendita della cantina Sancerre, che segue le cessioni delle cantine vinicole in Italia e in Cile completate nell’ultimo anno, il Gruppo Campari esce completamente dal business dei vini fermi, in linea con la strategia volta a razionalizzare le attività non strategiche e aumentare il focus sul core business degli spirit”, afferma in una nota il CEO di Campari, Bob Kunze-Concewitz. “Dall’inizio del 2016 – aggiunge – abbiamo ceduto attività non strategiche per un valore complessivo di circa 117 milioni”.