Campari ha ottenuto 5,3 milioni di euro dalla cessione di Casoni Liquori, azienda con sede a Finale Emilia (Modena) e tre stabilimenti tra Emilia e Slovacchia, specializzata nella produzione di nocino, amaretto, fernet ed altri superalcolici, oltre a prodotti per semifreddi e gelati. L’azienda era entrata a far parte del gruppo milanese a seguito dell’operazione condotta nel giugno 2014 per assicurarsi la Fratelli Averna, a cui Casoni apparteneva assieme a Braulio, e che ha deciso di liberarsene in quanto “business non strategico”, trovando una cordata di imprenditori locali disposti a rilevarla. Il closing dell’operazione, che include una posizione finanziaria netta pari a circa 2,3 milioni di euro, è previsto entro il 31 marzo 2016. Un anno fa, Campari aveva ceduto per 7 milioni un altro brand ex Averna, Limoncetta, considerato “non core”, con l’obiettivo di focalizzarsi sulle attività strategiche e ad alto margine; in precedenza era stato dismesso Punch Barbieri nel febbraio 2013 per 4,5 milioni di euro e, a seguire, la divisione Federated Pharmaceutical in Giamaica nel marzo 2015 per 13 milioni, la società vinicola Enrico Serafino nel giugno 2015 per 6,1 milioni, la divisione Agri-Chemicals di J. Wray & Nephew Limited in Giamaica in luglio 2015 per 7,3 milioni e infine, sempre nel paese caraibico, le attività non-core di distribuzione per conto terzi di prodotti di largo consumo. Altre operazioni sono attese nell’ambito del vino, dove Campari controlla i brand Sella e Mosca, Teruzzi&Puthod, Liebfraumilch, Red Label Wine oltre agli spumanti Cinzano, Riccadonna e Mondoro. Il gruppo con sede a Sesto San Giovanni ha chiuso i primi nove mesi 2015 con vendite per 1.144,7 milioni di euro, in crescita del 7,9% a cambi correnti e del 2,5% a cambi costanti.