Primo semestre in positivo per Campari Group. Il gruppo italiano leader degli spirits ha centrato una crescita organica dell’8%, chiudendo la semestrale con 848,2 milioni di ricavi, e con un ebit rettificato pari a 180,3 milioni e in crescita organica del 10,6%, risultato guidato “dal continuo miglioramento del mix delle vendite grazie alle principali combinazioni di prodotto e mercato a elevata marginalità, con un recupero dei mercati emergenti”, scrive la società in una nota.
In particolare evidenza l’area delle Americhe, che incidono per oltre il 45% sui ricavi complessivi, con un balzo di poco inferiore al 10% sotto la spinta degli Stati Uniti, primo mercato di destinazione del gruppo, in crescita del 10,9%, e alla Giamaica salita del 18,6%, grazie al portafoglio dei rum giamaicani e a Campari.
Quanto ai singoli brand, la corsa continua a essere guidata da Aperol, che ha messo a segno un 22% di crescita nonostante le condizioni climatiche di maggio in Europa siano risultate decisamente avverse per gli aperitivi all’aperto. Cresce a doppia cifra anche Wild Turkey, bene Campari (+5,8%) e anche il portafoglio dei rum giamaicani (+7,1%). In controtendenza la vodka premium Skyy, che scende single digit per la preannunciata attività di destoccaggio nel mercato statunitense e per la persistente pressione competitiva.
Intanto il gruppo ha annunciato il raggiungimento di un accordo per la vendita della proprietà immobiliare Villa Les Cèdres a Saint-Jean-Cap-Ferrat, nel sud della Francia, entrata nel perimetro di Campari Group nel contesto dell’acquisizione di Grand Marnier nel 2016, da cui incasserà 80 milioni di euro. La conclusione della transazione è attesa entro il 31 ottobre e con questa cessione, il processo di dismissione delle attività non strategiche relative all’acquisizione di Grand Marnier è pressoché concluso.