Ca’ del Bosco macina utili e lancia un piano di investimenti per 60 milioni di euro in tre anni, mirato al potenziamento delle bollicine metodo classico della Franciacorta. “Siamo sulla stessa fascia dello Champagne e possiamo diventare la seconda denominazione al mondo per gli spumanti”, ha affermato Maurizio Zanella, fondatore e socio di minoranza nell’azienda controllata dal gruppo Santa Margherita, intervistato dal Corriere della Sera. Zanella ha specificato che gli investimenti sono la conseguenza di un totale convincimento legato alla qualità e al posizionamento dei prodotti a marchio Ca’ del Bosco e rappresentano quasi sette volte l’equivalente dell’ultimo utile di bilancio.
L’esercizio 2016 si era infatti chiuso a 32 milioni di ricavi, con un ebitda di 12,2 milioni e un utile netto di 8,8 milioni in crescita del 35,7% rispetto al precedente bilancio. L’export aziendale è pari al 21% del fatturato, circa il doppio rispetto alla media della denominazione bresciana dello spumante metodo classico, ma Zanella è convinto di poter arrivare alla metà del fatturato ed è per questo che la società ha acquisito 23 nuovi ettari in Franciacorta e ora acquista macchinari che le permetteranno di gestire il processo di vinificazione senza utilizzare pompe e con la sola forza di gravità, limitando così gli stress in fase di produzione.
L’azienda occupa 116 dipendenti, a cui si aggiungono gli stagionali per la raccolta delle uve e l’avvio del processo di vinificazione, e dispone di 97 ettari di vigneti propri, a cui si aggiungono gli oltre cento ettari in conduzione.