Febbraio è il mese delle anteprime di Toscana, ma la denominazione regionale probabilmente più prestigiosa, il Brunello di Montalcino, ha già fatto il suo debutto nel mercato statunitense con Benvenuto Brunello Usa, manifestazione organizzata in due tappe a New York e a San Francisco. Ed è stata l’occasione per fare il punto sulle vendite del Brunello negli Stati Uniti, dove le attese per la temuta adozione dei dazi hanno determinato una forte crescita degli ordini a titolo di scorta.
“Tra metà novembre e fine dicembre – ha detto il presidente del Consorzio Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – abbiamo registrato un volume di richieste di fascette di Stato per l’immissione di bottiglie sul mercato del 75% superiore allo stesso periodo 2018. Si tratta di 3,5 milioni di fascette, contro 2 milioni dell’anno precedente. È un dato senza precedenti, che ha permesso a molti nostri produttori di spedire oltreoceano il vino a gennaio e che la dice lunga su quanto i dazi preoccupino anche i nostri partner commerciali statunitensi”.
Gli Stati Uniti sono il principale mercato di destinazione del Brunello, con una quota pari a circa il 30% dell’export complessivo. I due eventi di New York e San Francisco hanno visto la partecipazione di un migliaio di operatori e anticipano l’attesa edizione di Benvenuto Brunello, di scena a Montalcino dal 21 al 24 febbraio.
Quella del Brunello sarà l’ultima anteprima di febbraio. Il programma si apre il giorno 15 con PrimAnteprima, seguono poi Chianti Lovers (16 febbraio), Chianti Classico Collection (17-18 febbraio), Anteprima Vernaccia di San Gimignano (16 e 19 febbraio) e Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano (15-17 febbraio per operatori e wine lovers), prima della conclusione di Montalcino. Per l’anteprima dei vini della Costa Toscana occorrerà invece attendere fino al 9-10 maggio, quando si terrà la manifestazione al Real Collegio di Lucca.