È tempo di guide gastronomiche e in attesa della Michelin, che quest’anno sarà presentata per la prima volta a Parma (15 novembre, teatro Regio), sono uscite in questi giorni le edizioni 2017 delle guide de L’Espresso e Gambero Rosso.
La principale novità 2017 della guida de L’Espresso non riguarda un ristorante nello specifico, ma il metodo di valutazione. Dopo aver concesso lo scorso anno, per la prima volta nella sua storia, il massimo punteggio (20/20) a Massimo Bottura e alla sua Osteria Francescana, la guida curata da Enzo Vizzari sostituisce i punti con i cappelli, da uno a cinque, e attribuisce la valutazione di cucina eccellente a cinque ristoranti. Oltre alla confermata Osteria Francescana di Modena, entrano nel gotha dei cinque cappelli Piazza Duomo di Alba (chef Enrico Crippa), Le Calandre di Rubano (Massimiliano Alajmo), Reale di Castel di Sangro (Niko Romito) e Uliassi di Senigallia (Mauro Uliassi). Sono dieci i ristoranti con quattro cappelli: Casa Perbellini, Del Cambio, Duomo, La Pergola, La Madia, La Peca, Seta al Mandarin Oriental, Taverna Estia, Villa Crespi, Vissani. A livello regionale, si impone la Lombardia con 90 referenze tra i ristoranti con almeno un cappello, precedendo Campania (53) e Piemonte (48). Tra i premi speciali spiccano il pranzo dell’anno alla Francescana, la cantina dell’anno a Uliassi, le novità dell’anno a Danì Maison di Nino Di Costanzo e Lume di Luigi Taglienti, giovane dell’anno è Francesco Brutto di Undicesimo Vineria (Treviso), cuoca dell’anno è Antonia Klugmann dell’Argine a Vencò (Collio), mentre il piatto dell’anno va a Niko Romito per il Reale di Castel di Sangro.
La guida 2017 del Gambero Rosso conferma in vetta, con 95/100 come un anno fa, il duo Osteria Francescana (Bottura) e La Pergola dell’hotel Rome Cavalieri a Roma, nelle cui cucine opera Heinz Beck. Il miglior chef d’Italia come punteggio di cucina (57) è Massimo Bottura. Nell’olimpo delle Tre Forchette, riconoscimento attribuito ai ristoranti da 90 punti in su, compaiono quattro new entry, portando a 29 il numero dei locali segnalati. Due dei nuovi ingressi sono in Campania: I Quattro Passi a Massa Lumbrense (Napoli) con 90 punti e la Taverna Estia di Brusciano (Napoli) con 91 punti; gli altri sono l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, che sale a 91 punti al pari de La Siriola dell’Hotel Ciasa Salares di San Cassiano (Bolzano). Dietro Bottura e Bech si piazzano, con 94 punti, Villa Crespi a Orta San Giulio di Antonino Cannavacciuolo e Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui Due Golfi. Tra i premi speciali, la novità dell’anno è il D’O di Cornaredo (Milano), fresco di trasferimento nella sede concepita su misura da Davide Oldani.