Bottega cresce con il prosecco e gli altri vini, ma ancor più con gli spirits. E intanto l’azienda trevigiana coglie un risultato prestigioso aggiudicandosi il premio Riedel Wine Maker of the year, consegnato al titolare Sandro Bottega dalla Cambdrige Food&Wine Society su incarico di Riedel, gruppo austriaco specializzato nella produzione dei calici in cristallo. La motivazione del premio è stata per “aver incantato gli amanti del vino e dell’arte gastronomica fin dal 1977 in oltre 120 paesi di tutto il mondo, grazie alla propria capacità artistica, la qualità, l’energia, la capacità imprenditoriale e la genuinità dei prodotti”. In passato il premio è stato dato a esponenti di rilievo del settore quali Robert Mondavi, Lamberto Frescobaldi, Léon Beyer e Miguel Torres.
Il 2017 di Bottega si è chiuso poco sotto i 58 milioni di euro, in crescita rispetto ai 54,3 del 2016, grazie al +7% ottenuto nei vini e spumanti ma il traino è arrivato dagli spirits (grappe, liquori e altri superalcolici) dove l’aumento è stato di circa il 25 percento. “Il prosecco va bene – ha dichiarato a Pambianco Wine&Food Sandro Bottega – e in prospettiva cresceremo sia nel vino sia negli spirits; per i secondi la marginalità è mediamente superiore pur in presenza di etichette dai costi di produzione piuttosto elevati”.
A Vinitaly, Bottega ha presentato i suoi nuovi vermouth, realizzati con la consulenza dell’esperto Lamberto Vallarino Gancia, ma anche alcune novità nel mondo gin e grappa. “La nostra filosofia prevede tanti prodotti realizzati in piccole quantità”, ha sottolineato l’imprenditore veneto.
L’azienda ha acquisito una posizione di rilievo nel canale travel retail, in particolare nei duty free degli aeroporti. “Vale il 20% del nostro fatturato – afferma Bottega – ovvero il doppio rispetto alla media dei competitor nell’ambito spirits e ben di più rispetto a quelli del wine, dove l’incidenza è quasi inesistente”. Si tratta però di un canale sostanzialmente saturo per l’Europa e inefficace per gli Stati Uniti. “Probabilmente il travel retail ha dato molto di quel che poteva offrire”, commenta Sandro Bottega, che invece crede nel progetto retail dei Prosecco Bar. “Ne abbiamo aperti 13 e continueremo a portare avanti questo format che vuole creare una cultura del vino accompagnato al cibo. Abbiamo tantissime richieste per i Prosecco Bar, che hanno ancora un peso marginale sul nostro giro d’affari, ma riusciamo ad arrivare a break even mediamente in tre anni dall’apertura”.