A Bologna è tornato il tempo delle inaugurazioni. E la ripartenza vede l’ingresso di brand della ristorazione estranei rispetto alla tradizione del tortellino, della tagliatella e degli altri piatti della cucina tipica petroniana. Ad aprire le danze è stato Temakinho, che ha preso casa nello storico Palazzo Zambeccari, al civico 13 di via Farini, nella zona più chic del capoluogo emiliano romagnolo. Una location prestigiosa, precedentemente occupata dal brand d’arredo Visionnaire e trasformata in ristorante di cucina nippobrasiliana. Con un mood tematico particolare: lo spazio, che coincide con l’ex chiesa di San Damiano, è diventato un tempio dedicato alla natura e in particolare all’Amazzonia.
“Questo è il diciottesimo locale per Temakinho – ha affermato durante l’inaugurazione Fabrizio Pisciotta, cofondatore della catena assieme a Linda Maroli, Francesco Marconi e Santo Bellistri – e lo avremmo dovuto aprire il 4 marzo. Lo facciamo ora con emozione e con grandi aspettative perché crediamo in Bologna, una piazza che ci sta dando soddisfazioni fin dai primi giorni del nostro arrivo”. Nel ristorante operano 22 persone tra cucina (dove il personale è brasiliano, secondo tradizione) e sala.
Quella di Temakinho non sarà l’unica inaugurazione estiva in programma sotto le due torri. È in arrivo anche Pescaria, che aprirà (la data è ancora da definire) in via Nazario Sauro, vicino al frequentatissimo mercato delle erbe, uno dei quartieri della movida bolognese. Anche nel caso del brand nato a Polignano a Mare e cresciuto a Milano, dove oggi è presente con due punti vendita in via Bonnet e via Solari, l’inaugurazione era prevista a marzo, verso la fine del mese. Poi l’emergenza sanitaria e il successivo lockdown hanno comportato un ritardo dei lavori nel cantiere. Poco prima dell’emergenza, invece, era arrivato Pizzium, che ha preso casa in via Oberdan.
A Bologna, Temakinho ha presentato due novità: un menù estivo e una formula smart per la pausa pranzo, soluzioni entrambe ideate nella fase post covid e applicate a tutti i locali della catena. “Il menù lunch lo abbiamo chiamato de coração, di cuore – ha affermato Linda Maroli – perché volevamo andare incontro alla clientela in un momento di crisi permettendo a chi volesse vivere quest’esperienza di poterlo fare a un prezzo accessibile. Quello estivo premia invece la stagionalità dei prodotti ed è in linea con i principi che sono alla base di Temakinho: sostenibilità e attenzione all’ambiente. Perché siamo la prima catena di ristoranti al mondo ad aver ottenuto la certificazione ‘Friends of the Sea’ grazie alla scelta di pesce pescato certificato sostenibile, e tutti i nostri ristoranti sono plastic free”.