La holding company della famiglia Bollinger, Societé Jacques Bollinger (SJB) che controlla l’omonima griffe dello Champagne, ha rafforzato l’investimento in Bordeaux Index (BI) la piattaforma di trading online di vini, LiveTrade.
L’ingresso di Bollinger nel capitale della società fondata nel 1997 da Gary Boom risale a tre anni fa, nel 2019, quando fu rilevata una quota di minoranza, ma con un chiaro obiettivo di mantenere l’investimento nel lungo termine. All’epoca, la partnership strategica aveva finanziato lo sviluppo tecnologico della piattaforma di BI, LiveTrade, e per Bollinger rappresentava un’opportunità per approfondire il mercato dei vini pregiati e da collezione con le diverse tipologie di acquirenti di questa importante asset class, a vantaggio dei suoi marchi premium, tra cui Bollinger, Alaya Champagnes e Chanson Père & Fils, una delle più antiche case vinicole della Borgogna.
Nessuna disclosure sull’entità della transazione ma dalle dichiarazioni è emerso che le risorse finanziarie, anche questa volta, saranno indirizzate al potenziamento tecnologico per sviluppare maggiormente la piattaforma online, per la quale è previsto il lancio di una nuova versione che possa permettere agli utenti di negoziare l’intero ventaglio di vini piuttosto che il nucleo di vini da collezione su cui LiveTrade si è finora concentrata che presenta i 500 migliori vini al mondo.
Con una domanda di vini da investimento che nel corso del 2021 non ha registrato rallentamenti ma una crescita costante, la piattaforma LiveTrade ha evidenziato risultati record. Il volume d’affari ha segnato una crescita del 47% a 128 milioni di sterline (151 milioni di euro) e a guidare la performance, oltre alle etichette ‘blue chip’, l’aumento dell’attività in Asia, negli Stati Uniti e nel Regno Unito favorita dall’incremento della clientela (+ 30% rispetto all’anno precedente), mentre il valore delle transazioni sulla piattaforma LiveTrade è aumentato del 55 per cento.
Il nuovo investimento di Bollinger in Bordeaux Index si perfeziona in un momento in cui il mercato dei vini pregiati non conosce sosta ma continua ad evidenziare un’attività vivace a livello globale con volumi e prezzi in aumento. Questo andamento è ancor più significativo in quanto il segmento dei vini pregiati, oltre ad aver contrastato le difficoltà di questi anni (dalla pandemia all’invasione russa dell’Ucraina) che hanno messo a dura prova i mercati finanziari globali, ha beneficiato della reazione degli investitori all’aumento dell’inflazione che li ha portati a privilegiare gli investimenti in beni reali come appunto il fine wine.