Il top lot sarà un assortimento di 12 bottiglie, annata 1990, di Romanée-Conti, con base d’asta 25 mila euro. Ma il momento che si preannuncia più intenso dell’asta di vini rari e pregiati che Bolaffi, in collaborazione con Slow Food Editore, organizza a Torino il 17 novembre, vedrà i potenziali compratori contendersi la selezione di vini, italiani e in particolare piemontesi, provenienti dalla cantina privata di Luigi Veronelli. Sono 73 i lotti appartenuti al più illustre esponente della storia del giornalismo enogastronomico italiano e tra questi spiccano i Barbaresco di Gaja (dal 1961 al 2001) e Bruno Giacosa (dal 1964 al 1998), il Monfortino di Giacomo Conterno dal 1961 al 1985, molte bottiglie di Barolo Mascarello dal 1964 al 1987, le collezioni di Amarone e Recioto di Giuseppe Quintarelli, un raro prototipo di Solaia 1978 con etichetta scritta a mano, vari lotti di Brunello di Montalcino Case Basse Soldera e diverse bottiglie di Sassicaia. Veronelli a parte, è ancora un vino italiano a piazzarsi in seconda posizione tra i più costosi dei selezionati da Bolaffi: si tratta del Barolo Monfortino Giacomo Conterno 1961 da 13,5 litri, proposto a partire da 18 mila euro. Per quanto riguarda i vini francesi, Bolaffi ha selezionato bottiglie di Bordeaux e Bourgogne di annate pregiate e formati particolari che provengono da una “segreta” cantina del nord Italia: tra le altre compaiono una bottiglia di Romanée-Conti del 1999 valutata 7mila euro, tre Château Mouton Rothschild del 1945 all’incanto da 11 mila euro e due di Château Margaux del 1900, ciascuna con prezzo iniziale di 13mila euro. Tra i grandi vintage compare anche la Magnum di Champagne Krug Collection del 1938 (base 1.000 euro) e un single malt 1938 di Macallan che parte da 4 mila euro. L’asta si svolge in due sessioni, la prima a partire dalle 10 e la seconda dalle 14, per un totale di 579 lotti e una base d’asta complessiva di 655mila euro. Il catalogo completo è on line (www.astebolaffi.it/vini-rari/).