C’è una birra cinese in vetta alla classifica mondiale delle “bionde” più consumate durante il 2017. L’ha stilata GlobalData Consumer sulla base delle vendite globali in termini di volume, riportate dal portale specializzato Beverfood. A primeggiare è Snow, con 101,2 milioni di ettolitri stimati. Si tratta di una lager molto leggera, da soli tre gradi, protagonista di una crescita sensazionale nel corso degli ultimi anni: basti pensare che, cinque anni fa, il consumo stimato era di 61 milioni di ettolitri.
La crescita esponenziale di Snow ha permesso, da molti anni ormai, al leader cinese di superare quello americano, Budweiser, che staziona al secondo posto con meno di 50 milioni di ettolitri e con oggettive difficoltà di tenuta a livello globale. Dietro al colosso americano intanto incalza Tsingtao, altro brand cinese i cui profitti invece crescono a doppia cifra. Al di fuori dal podio troviamo Bud Light, estremamente popolare ma che non sembra in grado, data la crescita di Tsingtao, di poter ambire al terzo gradino del podio.
Al quinto posto si inserisce Skol. Si tratta di un marchio appartenente al gruppo Ab Inbev e creato appositamente per il mercato brasiliano, che riesce a superare perfino il big Heineken di 0,8 milioni di ettolitri: 35,1 per Skol, 34,3 per Heineken. E al settimo posto abbiamo ancora un brand cinese, per quanto oggi sia controllato da Anheuser-Busch InBev: si tratta di Harbin, con 29,9 milioni di ettolitri. Le ultime posizioni della top ten sono occupate da Yanjing (quarto cinese), Corona e Coors.
A livello globale, sottolinea Beverfood, l’industria della birra ha venduto 661 miliardi di dollari, la birra artigianale è in aumento ma rappresenta solo una piccola percentuale del totale. Intanto, però, prevale il trend di crescita asiatico e internazionale. Delle prime dieci birre mondiali, cinque sono sostanzialmente sconosciute negli Stati Uniti.